Sharing the catacombs
H17:00-19:30
Ingresso: Via Liguria 20
Serie ‘I pomeriggi 2021/2022’
H17:00-19:30
Ingresso: Via Liguria 20
Serie ‘I pomeriggi 2021/2022’
L’evento si terrà in italiano e inglese e avrà luogo alle H17:00 a Roma e online.
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Serie I pomeriggi 2021/2022
I pomeriggi 2021/2022 all’Istituto Svizzero è una serie dedicata a* nostr* residenti. È un’occasione per il pubblico per conoscere in dettaglio i progetti ai quali stanno lavorando durante la residenza di quest’anno.
Evento a cura di Caroline Bridel (Fellow Roma Calling 2021/2022), parte della programmazione degli Incontri Tardoantichi a Roma (ITAR).
Condividere le catacombe. Le interazioni religiose negli spazi funerari di Roma (III-V secolo)
Gli spazi funerari della città di Roma e il loro sviluppo testimoniano le diverse dinamiche tra i gruppi religiosi che caratterizzano la Tarda Antichità. Tuttavia, essendo questo un periodo di trasformazione e transizione religiosa, i confini tra le diverse categorie sono sfumati, ed è difficile applicare un rigido modello di tripartizione religiosa (pagani, ebrei, cristiani) al materiale archeologico. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che la nozione di un cimitero riservato ai cristiani e gestito dalle autorità cristiane non si applica ancora alla Tarda Antichità ed è stato stabilito che era possibile trovare tombe condivise sia da cristiani sia da pagani. Poiché nulla vietava che un cristiano e un pagano fossero sepolti nella stessa tomba, come possiamo capire e studiare questa condivisione delle catacombe?
L’incontro si propone di esaminare le identità religiose negli spazi funerari e il loro sviluppo. Verrà considerata l’evoluzione topografica della città di Roma (III-V secolo) in quanto si tratta di un osservatorio privilegiato per studiare i cambiamenti politici e religiosi. A tal fine, tre specialisti dei vari spazi funerari romani sono invitati a prendere posizione su questo tema. La necropoli vaticana, situata vicino e sotto uno dei luoghi più importanti della cristianità, attesta l’evoluzione delle pratiche funerarie romane. Recenti scavi sulla Via Triumphalis hanno rivelato pratiche funerarie ‘pagane’ più vicine alla superstizione che a una religione romana ufficiale. D’altra parte, le catacombe ebraiche sono state installate lungo gli stessi percorsi di quelle cristiane, una situazione che si ritrova anche altrove in Italia. Inoltre, alcuni epitaffi che vi si trovano sollevano questioni di identità particolarmente interessanti. Anche la vicinanza tra questi diversi spazi funerari suggerisce spunti interessanti. Potrebbe essere considerata una coabitazione funeraria? Infine, lo sviluppo delle catacombe cristiane attraverso l’appropriazione di spazi, tombe e immagini ha cambiato il paesaggio funerario della capitale romana. La trasformazione della città in una Roma cristiana avvenne in gran parte attraverso l’appropriazione delle catacombe, l’istituzione del culto dei martiri e la costruzione di basiliche funerarie. Questo dovrebbe essere visto come un’interruzione della condivisione e il passaggio a una dinamica competitiva?
L’incontro all’Istituto Svizzero ha luogo nell’ambito del seminario ITAR-Incontri Tardantichi a Roma e si propone di ritornare su queste domande fondamentali per comprendere meglio le trasformazioni religiose della tarda antichità e il modo in cui le identità religiose si sono materializzate attraverso il luogo urbano e il mondo funerario.
Il seminario ITAR- Incontri tardoantichi a Roma è stato creato nel 2013 da Isabelle Mossong (École Française de Rome) e Claire Sotinel (Université de Paris-Est Créteil). Ha lo scopo di riunire ogni trimestre specialisti per illustrare i diversi aspetti (religiosi, sociali, economici, culturali, storiografici, politici) della Tarda Antichità. Il comitato scientifico associa l’École française de Rome, l’American Academy in Rome, il Deutsches Archäologisches Institut-Rom, il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e La Sapienza Università di Roma.
Programma:
H17:00-17:15 – Caroline Bridel, Introduzione
H17:15-17:45 – Giandomenico Spinola (Musei Vaticani), La necropoli vaticana della via Triumphalis: tra religione e superstizione
H17:45-18:15 – Giancarlo Lacerenza (Università di Napoli L’Orientale), Ebraico e aramaico negli epitaffi delle catacombe ebraiche di Roma: segni di plurilinguismo o marcatori identitari?
H18:15-18:30 – Pausa
H18:30-19:00 – Norbert Zimmermann (Deutsches Archäologisches Institut), Space, tombs, images: Experiencing Christian Catacombs of Rome
H19:00-19:30 – Discussione moderata da Caroline Bridel
Caroline Bridel (1993) ha ottenuto un MA in archeologia classica e scienze dell’antichità all’Università di Ginevra. Come dottoranda all’Università di Friburgo, la sua tesi contribuisce a un progetto di ricerca Eccellenza del FNS. La sua ricerca si concentra sui processi di fabbricazione dell’iconografia cristiana in rapporto alla produzione visuale e ai testi tardo antichi. Con un approccio che unisce archeologia e iconografia, a Roma completa la sua ricerca sulla definizione delle immagini cristiane e i contesti a esse legati.
Giancarlo Lacerenza è professore ordinario di ebraico all’Università di Napoli L’Orientale, dove attualmente insegna Storia e civiltà ebraica ed Epigrafia e antichità ebraiche. Nel 2007 ha fondato il Centro di Studi Ebraici, di cui è stato direttore scientifico e poi presidente, fino ad oggi, conducendone gran parte delle attività. Ampiamente attivo nel mondo dell’editoria, è direttore della collana Archivio di Studi Ebraici dal 2008, caporedattore del Sefer yuḥasin – Rivista di Storia dell’Ebraismo nel Sud Italia dal 2013 e autore di numerose pubblicazioni. Le sue ricerche si concentrano sulla filologia e la lessicografia del testo biblico, sulla letteratura ebraica medievale, sull’epigrafia e la storia documentaria degli ebrei in Italia e sulla storia della scienza, della mistica e della magia nel mondo ebraico. Ha inoltre curato diverse mostre sulla storia degli ebrei in età moderna e contemporanea.
Giandomenico Spinola è curatore del Dipartimento di Arte Greca e Romana e Capo del Dipartimento di Archeologia dei Musei Vaticani dove, dopo numerosi scavi e studi in Italia e all’estero, lavora dal 1993; prima come curatore del Dipartimento di Antichità e Arte Paleocristiana e del Museo Pio Cristiano, poi come curatore del Dipartimento di Arte Classica e, dal 2009, come capo del Dipartimento di Archeologia. Ha scavato in Libia (Cirene) e in molti siti archeologici italiani, soprattutto a Roma, dove ha diretto gli scavi della necropoli lungo la Via Triumphalis in Vaticano e coordinato le indagini archeologiche nelle aree sotto le basiliche di S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore e nella villa di Domiziano a Castel Gandolfo. Nel corso degli anni ha tenuto numerose conferenze, ha pubblicato e ha curato mostre in Vaticano, in Italia e all’estero.
Norbert Zimmermann è direttore scientifico del Deutsches Archäologisches Institut di Roma (DAI). La sua ricerca si concentra sulle trasformazioni del mondo tardo romano, soprattutto attraverso lo studio delle pitture murali in contesti domestici e funerari. I suoi vari progetti lo hanno portato in molti luoghi del mondo romano antico, ma è particolarmente attivo in due aree: Roma ed Efeso (attuale Turchia). Attualmente sta conducendo diversi progetti di ricerca: lo studio del Cimitero dei Sette Dormienti a Efeso, l’analisi di un complesso architettonico paleocristiano a Bariano e lo studio degli affreschi delle Catacombe di Domitilla, luogo in cui è attivo dal 2006 attraverso il progetto START, che consisteva nel rilievo e nella scansione dell’intero complesso funerario con l’aiuto delle nuove tecnologie (3D-laserscan). Insieme al suo collega Dr. Thomas Fröhlich, studia le sepolture collettive a Roma tra la Tarda Repubblica e la Tarda Antichità (Catacombe di Domitilla e le catacombe ebraiche della Vigna Randanini e Cimarra).
L’ingresso è consentito esclusivamente ai soggetti con certificazione verde COVID-19 per vaccinazione o guarigione (Green Pass rafforzato). All’interno degli spazi è obbligatorio l’uso di mascherine Ffp2.