Hidden Legacies of the Cold War in Romania
H18:00-19:00
Ingresso: via Liguria 20
H18:00-19:00
Ingresso: via Liguria 20
L’evento si terrà in inglese all’Istituto Svizzero e online.
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Eredità nascoste della Guerra Fredda in Romania: Ștei, la ‘città segreta dell’uranio’ e le sue narrazioni conflittuali tra patrimonio ed ecologia
I settori industriali come l’estrazione dell’oro e dell’uranio, l’industria siderurgica, petrolifera o nucleare sono direttamente collegati alla loro impronta ambientale. Inoltre, la scomparsa del sito produttivo nei progetti di riqualificazione di aree industriali dismesse lascia cicatrici nell’identità culturale delle comunità locali, con interrogativi teorici, etici e pratici su se, perché e come tali eredità edilizie ‘tossiche’ debbano essere mantenute, riconosciute come patrimonio e utilizzate come beni nel processo di rivitalizzazione post-industriale. Ștei, un’ex città industriale costruita nei primi anni Cinquanta come sede dei siti sovietici di sfruttamento dell’uranio in Romania durante la Guerra Fredda, rappresenta un caso di studio poco conosciuto a causa delle sue molteplici narrazioni ‘nascoste’, come la segretezza sviluppata intorno al suo funzionamento, la mancanza di documentazione d’archivio disponibile o la narrazione ambientale ancora assente dalle strategie e dalle dichiarazioni ufficiali locali.
Attualmente Ștei è il caso di studio di un gruppo di ricerca internazionale e interdisciplinare composto da specialiste/i del Politecnico di Milano, dell’Università Ion Mincu di Bucarest e dell’ENSA di Parigi La Villette. Architette/i, sociologhe/i, storiche/i e fotografe/i sono partite/i dall’idea di indagine del ‘monumento come documento’ per capire come è stata costruita la ‘città russa’ degli anni Cinquanta (ad esempio, rilievi architettonici degli edifici, materiali e tecniche di costruzione), sviluppando contemporaneamente un processo di registrazione della memoria locale attraverso interazioni dirette con la comunità locale (ad esempio, interviste, riprese fotografiche) e bilanciando le varie narrazioni ‘nascoste’.
La Keynote è moderata da Florence Graezer Bideau e Peter Larsen.
La conferenza è parte del workshop chiuso al pubblico Hidden/(un)told heritage narratives and the politics of storytelling, un’iniziativa organizzata in collaborazione tra EPFL, Università di Ginevra, DAStU – Politecnico di Milano and Istituto Svizzero.
Oana Tiganea si è laureata presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica di Cluj-Napoca (Romania) e ha conseguito il dottorato di ricerca in Conservazione del patrimonio architettonico al Politecnico di Milano (Italia). È assistente alla cattedra di Conservazione dell’Architettura presso il DAStU – Politecnico di Milano, dove sviluppa attività didattiche e di ricerca sul patrimonio edilizio del XX secolo, con particolare attenzione al patrimonio industriale. È coordinatrice del progetto Ștei, la città segreta dell’uranio: Industrial Legacy between Ecology and Architectural Preservation (2021-22) e Hidden Legacies of the Cold War: Territories, Architectures, and Memory (2023-24), incentrato sul caso di studio di Ștei (Romania).

Stei @ Courtesy of Paolo Mazzo, 2022