Il workshop si terrà in inglese all’Istituto Svizzero, Via Liguria 20 a Roma, dalle H14:00 alle H18:00 e, a seguire,  un breve momento conviale.
Ingresso gratuito, registrazione obbligatoria qui.

Connettersi con il mondo: comunicazione tra esseri viventi e oggetti
Workshop a cura di Val Minnig (Fellow Roma Calling 2022/2023), parte della serie I pomeriggi.

Il workshop si concentra sulla relazione tra esseri umani e macchine, in particolare per quanto riguarda l’interazione con oggetti che evocano una forte risposta emotiva. Il workshop, con le ospiti Melanie Bossert (Interaction Designer) e Gamba Podenco, si propone di esplorare come interpretare il linguaggio degli oggetti, degli animali e dell’ambiente attraverso i sensori. Durante l’incontro verranno progettati oggetti che rispondano come animali domestici quando vengono chiamati per nome e che possano suscitare una gioia immensa.

I pomeriggi
I pomeriggi  è una serie dedicata alle/ai nostre/i Fellow dell’Istituto Svizzero. È un’occasione per il pubblico per conoscere in dettaglio i progetti ai quali stanno lavorando durante la residenza di quest’anno.

Biografie:

Melanie Bossert è una Interaction Designer con sede a Zurigo. Il suo lavoro si concentra sulle interfacce multimodali che danno forma ai modelli di interazione fondamentali per i dispositivi e i servizi di consumo intelligenti che definiscono la categoria. Oltre alla sua attuale posizione, Melanie ha lavorato per diversi istituti di ricerca e agenzie a New York e Berlino nel campo del Product Design e delle esperienze interattive. Fa parte del collettivo Touring Agency, che collabora con le istituzioni culturali per migliorare il loro lavoro utilizzando le previsioni vocali dell’intelligenza artificiale. Melanie ha conseguito un MFA in Design e Tecnologia alla Parsons di New York e un BFA in comunicazione visiva con enfasi sull’interazione con i nuovi media all’Università dell’Arte di Berlino.

Gamba Podenco, artista, è un testimone silenzioso di molti eventi artistici, a cui a volte collabora per ottenere ricche ricompense. La sua apparenza è una performance in sé. A Roma fa i conti con la sua origine divina. Ha ispirato molte/i e si ispira ad alcune/i artiste/i.

Le opere installative di Val Minnig utilizzano materiali semplici, in parte trovati per strada, per creare interventi che si estendono a tutta la stanza. I pezzi non solo creano uno stato di fragilità, ma spesso fanno riferimento all’ambiente circostante. Allo stesso tempo, Val Minnig esamina costruzioni e strutture tecniche che riflettono la tensione nel rapporto uomo-animale tra controllo e fascino e mostra come queste abbiano un’influenza sul nostro comportamento. Val Minnig cerca la possibilità di rompere le relazioni abituali e di proporre diverse forme di incontro attraverso un linguaggio formale ridotto e spesso partendo da sensazioni soggettive. Ama capovolgere i rapporti di forza convenzionali in modo sperimentabile.