The Edible Institute
H18:00-20:00
Ingresso: via Ludovisi 48
H18:00-20:00
Ingresso: via Ludovisi 48
L’evento si terrĂ all’Istituto Svizzero a Roma in italiano e inglese.
Per partecipare in presenza registrarsi qui.
The Edible Institute
Un evento di presentazione, attraverso talk e tasting session, del progetto The Edible Institute del duo di artisti e farmers Aterraterra, con contributi della designer Eliza Collin, dell’etnobiologo Andrea Pieroni e della piattaforma sperimentale Tocia! Cucina e Comunità .
The Edible Institute è il primo intervento di un progetto che trasformerĂ il giardino dell’Istituto Svizzero a Roma in aree coltivate con ortaggi e specie selvatiche commestibili, utilizzate in cucina. Aterraterra creerĂ zone edibili che estenderanno la commestibilitĂ del giardino, giĂ ricco di piante potenzialmente edibili, seguendo il progetto originario del ‘900. Il progetto vede l’Istituto come un ecosistema complesso in cui la commestibilitĂ deriva dalle relazioni tra umani, piante e altre forme di vita.
Il progetto riapre il giardino a forme di coltivazione e di foraging, in cui riemergono nuovi usi accanto a quello attuale, e attiva forme di autoconsumo che coinvolgono il gusto e la cucina, intercettando e rendendo immediatamente percettibile, per le comunitĂ umane che lavorano, vivono e mangiano nell’istituzione, il rapporto trofico/metabolico che lega gli umani e le piante. Innescando questi processi, il progetto rende “commestibile l’Istituto Svizzero”, permettendo pratiche di coltivazione e di consumo piĂą sostenibili.
The Edible Institute è inoltre un progetto sperimentale in cui sono state scelte da Aterraterra comunitĂ vegetali – selvatiche e coltivate – con caratteristiche di adattabilitĂ e resistenza alle condizioni estreme connesse ai cambiamenti climatici, ma anche piante connesse a un passato problematico, per esempio legato a storie coloniali. Alcune di queste specie provengono da semi che fanno parte della Critical Seed Library, progetto transnazionale lanciato da Aterraterra che include diverse seed saving realities operanti in varie parti del mondo.
La presentazione del progetto avverrĂ attraverso talk itineranti all’interno del giardino dell’Istituto che vedrĂ esperte/i di diverse discipline dialogare con le aree edibili. Ai talk si affiancheranno momenti di tasting con assaggi delle piante coltivate nel giardino.
INFORMAZIONI PRATICHE
Istituto Svizzero
(Giardino) via Ludovisi 48, Roma
Ingresso gratuito
Per informazioni stampa contattare: press@istitutosvizzero.it
Biografie
Aterraterra, fondato a Palermo nel 2020 da Fabio Aranzulla e Luca Cinquemani, Aterraterra è un duo che lavora in modo multidisciplinare intersecando pratiche agricole, artistiche e di attivismo. La ricerca di Aterraterra si concentra sulle pratiche di alimentazione e di coltivazione critiche nei confronti delle forme di oppressione e consapevoli del proprio antropocentrismo. Tra i temi affrontati nei progetti artistici del duo, il passato coloniale e il difficult heritage delle piante alimentari, le alleanze multispecie, le prospettive post-agricole e post-linguistiche, l’indagine sui confini culturali che concernono il concetto di edibilità e il foraging come pratica di resistenza. Ateraterra ha esposto a ZAC Centrale della Fondazione Merz a Palermo, al Design Museum di Londra, al MUSE di Trento, al MACTE di Termoli, al Photoforum Pasquart di Biel/Bienne e ha dato lectures e workshop per l’MMK di Francoforte e Spore Initiative di Berlino.
Eliza Collin, designer, ha conseguito un master in Material Futures alla Central Saint Martins di Londra. Ha recentemente concluso un periodo di residenza nell’ambito del Design Researchers in Residence presso il Design Museum di Londra che è culminato nella mostra SOLAR, che include lavori che esplorano il rapporto mutevole con il calore e la luce del sole attraverso un lavoro multidisciplinare e collaborativo. Le recenti ricerche di Eliza riguardano l’impatto dei cambiamenti climatici sulle trasformazioni impercettibili dell’odore delle piante. La sua pratica si muove fra diverse discipline e vede il design come elemento cruciale per costruire reti in grado di innescare azioni nel futuro. I suoi lavori precedenti, incentrati sul tema dell’acqua, sono stati realizzati con Policy Lab, BlueCity Rainwater Hackathon, durante la residenza Gemene Grond, con il British Council e con la Fondazione Studio Rizoma. Nell’ambito di quest’ultima collaborazione ha sviluppato il progetto WET ZONES.
Andrea Pieroni, formatosi in botanica medica presso l’UniversitĂ di Pisa, Andrea Pieroni ha conseguito il dottorato presso l’UniversitĂ di Bonn in Germania. Assistente di ricerca presso l’UniversitĂ di Londra (2000-2003) è stato Lecturer e Senior Lecturer presso l’UniversitĂ di Bradford in Gran Bretagna. Dal gennaio 2009 è professore di Etnobotanica all’UniversitĂ di Pollenzo, di cui è stato anche Rettore dal 2017 al 2021. Andrea Pieroni è stato Vicepresidente e Presidente della International Society of Ethnobiology (2008-2010), è il fondatore e capo redattore del Journal of Ethnobiology and Ethnomedicine e fa parte del comitato editoriale di diverse riviste scientifiche internazionali. Le sue ricerche si focalizzano sulle dinamiche spaziali e temporali del foraging e delle conoscenze popolari sulle piante all’interno di minoranze e diaspore nel Mediterraneo, nei Balcani/Europa Orientale e in particolare nel Vicino/Medio Oriente.
Tocia! Cucina e comunità è una piattaforma sperimentale, attiva nell’area lagunare veneziana, che si propone di indagare il rapporto tra cibo, comunitĂ e ambiente, aprendo finestre di riflessione a livello antropologico, sociale e ambientale. Fondata dallo chef Marco Bravetti, Tocia! vuole mettere in discussione i cortocircuiti che si strutturano intorno alle dicotomie contemporanee, come turista – cittadino, umano – non umano, industriale – naturale, partendo dal dispositivo del cibo e dalla convivialitĂ che si crea intorno ad esso. Per questo Tocia! sviluppa e cura progetti che intersecano studi scientifici, agricoli, artistici e culturali, dove saperi multidisciplinari si incontrano per uno stesso scopo. Così si strutturano progetti come Convivi Acquatici che si interroga sul rapporto fra umano e spazio acquatico, o “Supper Clash. Zuppe di lotta” che utilizza il dispositivo della zuppa per parlare di conflitti e incongruenze politiche. Tocia! Cucina e comunitĂ cura il chiostro del Cinema Galleggiante (Ve) dalla sua prima edizione; ha fatto parte della mostra “Italy: a new collective landscape” presso l’ADI Museum (Mi), all’interno di Matters of Lives; è stata parte dell’opening di Petticoat Government, Padiglione Belgio per la 60° Biennale di Venezia 2024.
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