No one is an island
Art-Science series
30.11.2023 H17:30-19:30
01.12.2023 H14:30-19:00
Art-Science series
30.11.2023 H17:30-19:30
01.12.2023 H14:30-19:00
No one is an island
Un incontro per unire le forze in vista di un futuro incerto
La mostra in corso all’Istituto Svizzero, Poetry for Revolutions, riunisce artiste/i che si interrogano sul ruolo dell’arte e sulla sua posizione di fronte alle crisi sociopolitiche e ambientali. No One Is an Island si inserisce in questi filoni di pensiero e si interroga su approcci concreti all’azione. Basato su uno scambio continuo tra l’Istituto per la Ricerca sull’Arte Contemporanea dell’Università delle Arti di Zurigo (ZHdK) e la curatrice e attivista romana Sara Alberani (LOCALES, Mediterranea Saving Humans), l’evento ruota attorno alle realtà della migrazione, del collasso climatico, dei territori e delle comunità vulnerabili. Le urgenze poste da queste realtà richiedono azione e solidarietà e ci sfidano a superare una cultura intellettuale e istituzionale che separa la ricerca e la teoria dalle pratiche, e che fatica a sostenere i processi trasformativi dal basso e auto-organizzati. Come possiamo invece unire le forze? Quali approcci possiamo condividere e sviluppare per affrontare un futuro che altrimenti lascia poco spazio alla speranza?
Nell’ambito della serie Art-Science curata da Gioia Dal Molin, Head curator, e Maria Böhmer, Head of Science, l’Istituto Svizzero invita alla due giorni dedicata alla fusione di approcci artistici e scientifici attraverso la ‘ricerca trasformativa’ e all’importanza di agire in vista delle molteplici crisi.
L’evento prevede una conferenza e un dibattito pubblico il 30.11.2023 e un workshop partecipativo il 01.12.2023.
GIORNO 1
Border Forensic – Documenting and Contesting the Violence of Borders
30.11.2023 H17:30-19:30
Istituto Svizzero
Via Ludovisi 48, Roma
Ingresso gratuito, registrazione qui
Charles Heller, direttore dell’agenzia di ricerca e investigazione Border Forensics, presenta e discute la pratica forense critica che lui e le/i sue/suoi colleghe/i hanno cercato di condurre negli ultimi anni con l’obiettivo di documentare e contestare le mutevoli modalità della violenza di confine attraverso le molteplici frontiere europee, con particolare attenzione al Mar Mediterraneo. Riflettendo sulla pratica di Border Forensics e su quella di altri attori impegnati nella solidarietà con le/i migranti, Heller riflette sulle seguenti domande: Come le diverse forme di contestazione hanno dato forma alla violenza di confine negli ultimi anni? Quali sono stati i loro successi e i loro limiti? Oltre alla documentazione fattuale e alle controversie, quali altre forme di azione sono necessarie per opporsi efficacemente alla violenza di confine e consentire l’esercizio della libertà di movimento? E quale ruolo possono svolgere le pratiche estetiche all’interno di queste?
H17:30 ― Maria Böhmer, Gioia Dal Molin, Saluti istituzionali
H17:35 ― Marcel Bleuler, Introduzione, From dialogical aesthetics to ‘transformative research’
H17:50 ― Charles Heller, Lecture pubblica, Border Forensic – Documenting and contesting the violence of borders
Seguita da risposte del filosofo politico e attivista Giorgio Grappi , di Chiara Denaro, ricercatrice di Liminal, Dipartimento delle Arti, Università di Bologna e di Mahamat Daoud Abderasoul, attivista con il movimento Refugees in Libya.
GIORNO 2
Living in a Very Present Future
01.12.2023 H14:30-19:00
Istituto Svizzero
Via Ludovisi 48, Roma
Ingresso gratuito, registrazione qui – posti limitati, in caso di impossibilità a partecipare si prega di avvisare all’indirizzo: press@istitutosvizzero.it
Con la partecipazione di Noor Abed, Veronica Pecile, Ultima Generazione.
La testimonianza di voci provenienti da territori e comunità vulnerabili ha dato un’idea degli scenari futuri che vivremo. In questo eterno presente di crisi, è diventato chiaro che le politiche ufficiali sono inadeguate a stare dalla parte di chi è più colpito. A partire da questa prospettiva, il futuro incerto ci impone di unire le forze e di raccogliere esperienze e competenze diverse. Come possiamo creare attenzione pubblica e agire per la giustizia sociale? Su quali esperienze possiamo basarci per avviare strutture comunitarie auto-organizzate e promuovere la resilienza? L’evento di discussione collettiva apre a molteplici approcci, questionando comunità ed ecosistemi a rischio attraverso possibili e concreti modi di agire. Le/i partecipanti sono invitate/i a riunirsi in sottogruppi con le/gli artiste/i e le/gli attiviste/i coinvolte/i in queste domande e a scambiarsi conoscenze e pratiche, esercitando l’immaginazione e costruendo contro-narrazioni.
Il workshop è curato e gestito da Sara Alberani (LOCALES, Mediterranea Saving Humans), Marcel Bleuler e Laura von Niederhäusern (Institute for Contemporary Art Research, ZHdK).
H14:30 ― Laura von Niederhäusern, Introduzione su Speculative Future Scenarios
H14:45 ― Sara Alberani, A Desert of Water
H15:00 ― Marcel Bleuler, Introduzione al programma
H15:15 ― Presentazione di Ultima Generazione
H15:35 ― Presentazione di Veronica Pecile
H15:55 ― Presentazione di Noor Abed
H16:15 ― Pausa caffè
H16:30 ― Discussione in sottogruppi, gestita da Noor Abed, Veronica Pecile, Ultima Generazione
H17:30 ― Discussione collettiva finale
H18:30 ― Aperitivo
L’evento può essere fotografato e/o videoregistrato per scopi di archiviazione, educativi e promozionali, e per scopi promozionali correlati. Partecipando a questo evento, date il vostro consenso a essere fotografate/i e/o videoregistrate/i.
Charles Heller è un ricercatore e filmmaker il cui lavoro si concentra da tempo sulle politiche migratorie. Nel 2015 ha completato un dottorato di ricerca in Architettura presso la Goldsmiths, University of London, dove continua a essere affiliato come ricercatore. Attualmente risiede a Ginevra, dove conduce una ricerca post-dottorato sostenuta dal Fondo nazionale svizzero (FNS).
Chiara Denaro è sociologa (PhD), esperta di diritto e assistente sociale, da anni lavora con comunità svantaggiate, in insediamenti precari, squat e strutture di detenzione. È ricercatrice post-dottorato presso l’Università di Bologna (ERC, Progetto HEMIG) e fa parte del gruppo di ricerca LIMINAL. Il suo lavoro di ricerca socio-giuridica riguarda le politiche di ricerca e salvataggio, asilo e migrazione nello spazio mediterraneo, nonché le politiche di controllo delle frontiere e le strategie di resistenza messe in atto dalle persone in movimento. Come parte della rete WatchTheMed Alarm Phone si concentra sulla rotta del Mediterraneo centrale.
Giorgio Grappi è un filosofo politico e attivista. Nella sua ricerca si è concentrato in particolare su come la logistica e le infrastrutture trasformino gli spazi politici, la mobilità e le relazioni di potere. Partecipa da tempo a reti antirazziste e di migranti e fa parte della piattaforma di sciopero sociale transnazionale.
Laura von Niederhäusern(PhD) è un’artista-ricercatrice che sviluppa metodi di indagine narrativa per esplorare le relazioni temporali che infestano la vita sotto l’imperativo della performance e dell’accelerazione permanente. Ha studiato teoria critica e belle arti presso la HEAD di Ginevra e ha completato un dottorato di ricerca pratico nel 2023 presso l’Università delle Arti di Linz. Dal 2016 lavora come ricercatrice associata presso il Dipartimento di Belle Arti, nell’Istituto di Ricerca sull’Arte Contemporanea dell’Università delle Arti di Zurigo.
Mahamat Daoud Abderasoul è nato nel 1997 in Sudan. Si è laureato in storia araba all’Università Adam Barka d’Abèche in Ciad. Nel 2015 ha completato con successo il corso di formazione in informatica organizzato dall’UNHCR.
Marcel Bleuler (PhD) è un ricercatore nel campo dell’arte contemporanea e dell’impegno sociale. Dopo il dottorato di ricerca, incentrato sugli studi sui media e sulla performance, ha lasciato il mondo accademico per lavorare come project manager nel campo dell’arte e della costruzione della pace civile (principalmente nel Caucaso meridionale). Da questa esperienza Marcel ha sviluppato un approccio alla ricerca orientato al dialogo che lo ha riportato in ambito accademico. Nel 2021 ha sviluppato il programma di pre-dottorato Transforming Environments presso il Dipartimento di Belle Arti dell’Università delle Arti di Zurigo (ZHdK). Dal 2022 è anche responsabile dell’Istituto per la ricerca sull’arte contemporanea della ZHdK.
Noor Abed (Palestina) lavora all’intersezione tra performance e film. Le sue opere creano situazioni in cui le possibilità sociali vengono provate e messe in scena. Abed ha frequentato il Whitney Independent Study Program a New York nel 2015-16, e l’Home Workspace Program (HWP) presso Ashkal Alwan, Beirut 2016-17. Nel 2020 ha co-fondato, insieme a Lara Khaldi, la School of Intrusions, un collettivo educativo indipendente a Ramallah, in Palestina. Abed è stata assistente alla curatela di documenta quindici, Kassel 2021-22. Attualmente è artista residente alla Rijksakademie di Amsterdam dal 2022 al 24 e ha recentemente ricevuto la borsa di studio Han Nefkens Foundation/Fundació Antoni Tàpies Video Art Production Grant 2022.
Sara Alberani è una curatrice indipendente e attivista con sede a Roma. Esprime la sua ricerca curatoriale in pratiche artistiche socialmente impegnate che riguardano comunità e spazi pubblici, concentrandosi su progetti a lungo termine. Dal 2019 fa parte del centro comunitario per la giustizia dei rifugiati Trampoline House a Copenaghen e ha curato la partecipazione del collettivo a documenta fifteen. Dal 2020 è co-fondatrice di LOCALES, un collettivo curatoriale per la produzione di interventi site-specific e pratiche decoloniali nello spazio pubblico di Roma. È un’attivista della piattaforma della società civile Mediterranea Saving Humans, ed è coinvolta in dibattiti sulla giustizia climatica e in azioni sugli effetti dell’alluvione che ha colpito la sua città natale, Faenza, nel 2023.
Ultima Generazione è un collettivo di attiviste/i che svolge azioni di disobbedienza civile non violenta, al fine di ottenere misure per contrastare il collasso eco-climatico.
Veronica Pecile è una ricercatrice socio-giuridica. È residente presso l’Istituto Svizzero e ricercatrice affiliata all’Università di Lucerna. È stata borsista post-dottorato presso il Collegium Helveticum (2022/23) e la Harvard Law School (2021/22) e ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (2019). Nel suo lavoro sviluppa una prospettiva storica ed etnografica sulle forme del diritto moderno occidentale. La sua ricerca si concentra sugli usi contro-egemonici della legge e su come istituire la collettività attraverso la tecnica giuridica.