09.07.2021

How we work

Arte, Talk, Milano/Online

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Dates
09.07.2021
Location
Milano/Online
Category
Arte, Talk
Information

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I dibattiti sulla remunerazione delle artiste e degli artisti sono in corso da tempo nell’ambito dell’arte contemporanea. Queste discussioni vanno di pari passo con le idee e i valori che sono inscritti nel lavoro artistico. Collettivi come Wages For Wages Against ((WFWA) o Art Workers Italia (AWI) si battono per un salario equo per le artiste e gli artisti e le altre persone che lavorano in questo campo, e così facendo danno avvio anche a discussioni fondamentali sulle condizioni di lavoro. Allo stesso tempo, è ancora diffusa l’opinione secondo cui le artiste e gli artisti in particolare lavorino per passione, e per cui la remunerazione finanziaria sia secondaria. Inoltre, soprattutto in questo contesto, è urgente anche una prospettiva di genere. «Esclusi il lavoro domestico e di cura» scrive Hito Steyerl, «l’arte è l’industria con il maggior tasso di lavoro non pagato in circolazione. […] Questo lavoro è in gran parte svolto da donne».
Tiphanie Blanc (Wages For Wages Against), Giulia Mengozzi ed Elena Radice (entrambe di Art Workers Italia) esplorano queste e altre questioni durante la conversazione How we work, moderata da Gioia Dal Molin.

Per l’occasione, Tiphanie Blanc presenterà We are not where we need to be but, we ain’t where we were, il primo di una serie di volumi di WFWA che riporta gli esiti di ricerche all’interno di professioni artistiche e istituzioni dal 2017. L’obiettivo è quello di mettere in discussione le sottostanti logiche neo-liberali nel mondo dell’arte contemporanea, orientando l’oggetto di studio verso i conflitti che lo colpiscono. È il risultato di esperienze militanti, in cui convergono esperienze individuali e interrogativi collettivi (in francese, presto disponibile una traduzione inglese su WFWA).

Il talk How we work è parte della serie di eventi STATE OF MIND/STATO D’ANIMO dell’Istituto Svizzero a Milano.

A partire dall’autunno 2020 ripercorriamo lo stato dell’arte, del mondo e dell’anima attraverso una serie di eventi regolari, tra i quali screening, dialoghi, listening o workshop. STATE OF MIND/STATO D’ANIMO si nutre anche della recente esperienza della pandemia e dei lockdown, che ci ha insegnato, tra le altre cose, che leggere apre mondi, che le persone possono essere vicine anche su Zoom o che prendersi cura di se stessi e degli altri è salvifico. Inoltre, se da una parte questo periodo ci ha ricentrato su noi stessi, dall’altro ha sensibilizzato i nostri occhi a nuovi e rivalutati aspetti della vita: il nostro stato d’animo e lo stato del mondo. Riflettiamo sui temi che ci riguardano e ai quali vogliamo dedicarci; sulle cose che possiamo fare e su ciò che vogliamo imparare; ci chiediamo in quale mondo viviamo e in quali condizioni vogliamo lavorare. Siamo convinti che l’arte e la cultura siano fondamentali in questo contesto, in quanto si pongono domande e forniscono spunti di riflessione.

Gli eventi di STATE OF MIND/STATO D’ANIMO si legano al programma espositivo dell’Istituto Svizzero, non senza attingere da altri temi. Il progetto vede la partecipazione di artiste e artisti, e altri attori del mondo dell’arte provenienti non solo dalla Svizzera, ma anche dall’Italia e dal resto del mondo.

Biografie:

Tiphanie Blanc è insegnante, scrittrice e critica d’arte indipendente. Basata a Bruxelles dal 2017, ha co-fondato la libreria La Dispersion a Ginevra e dato vita alla sua casa editrice, L’Amazone, nel 2020 durante la pandemia. Parallelamente, è un membro attivo del collettivo Wages For Wages Against, per il quale organizza seminari e tavole rotonde dedicati alla precarietà del lavoro artistico in Europa.

Fondato nel 2017 da Ramaya Tegegne, Wages For Wages Against (WFWA) è una campagna per la remunerazione delle artiste e degli artisti in Svizzera e altrove, oltre a rappresentare un’economia delle arti alternativa più equa. WFWA ambisce a portare l’attenzione sulle condizioni di lavoro precarie con cui siamo confrontati tutti i giorni attraverso dibattiti pubblici e collettivi, e indaga le fondamenta ideologiche della situazione attuale.

Giulia Mengozzi (she/her) lavora come assistente curatrice e fa parte di un collettivo dedicato alle pratiche contemporanee che utilizzano il suono come mezzo espressivo. A volte scrive. Nel maggio 2020, nel contesto della crisi sociale e finanziaria causata dalla pandemia di Covid-19, insieme a moltɜ altrɜ ha contribuito a fondare AWI – Art Workers Italia.

Elena Radice (she/her) è artista, fotografa e professoressa nelle scuole secondarie superiori. Ha partecipato a mostre e iniziative culturali in ambito nazionale e internazionale, indipendente e istituzionale, spesso collaborando con altrɜ in processi dialogici. Da Maggio 2020 supporta e contribuisce alle attività di AWI – Art Workers Italia, di cui è socia.

Fondata nel 2020, AWI – Art Workers Italia è la prima organizzazione in Italia nata con l’obiettivo di dare voce allɜ lavoratorɜ dell’arte contemporanea. AWI è un’associazione auto-organizzata, autonoma e apartitica che collabora con espertɜ per costruire strumenti etici, contrattuali e legali a tutela dellɜ art workers. AWI opera in coordinamento con altre iniziative in Italia e all’estero, e in solidarietà con tuttɜ lɜ lavoratorɜ precariɜ, per riformare il settore e renderlo più inclusivo, sostenibile e trasparente. AWI agisce per il riconoscimento del lavoro e della sua regolamentazione, la ridistribuzione delle risorse e l’eliminazione di ogni forma di sfruttamento.

Gioia Dal Molin è responsabile artistico all’Istituto Svizzero a Roma, Milano e Palermo. All’Istituto Svizzero di Roma ha curato la mostra Hannah Villiger-Works/Sculptural.