Histories hidden in plain sight – Studio Roma 2015
Studio Roma 2015
Introduzione
Partecipanti
Programma
Studio Roma 2015
Dall’arte, dalla letteratura e dal cinema il pensiero critico ha imparato l’importanza di esercitare lo sguardo da lontano e quello ravvicinato. Dove le strade della Storia e delle storie si incrociano inesorabilmente.
L’obiettivo di questo workshop è esplorare le zone ambigue e instabili che costituiscono i confini: limiti fisici o immateriali che indicano il transito tra diversi territori di appartenenza e di conoscenza. Per quanto flessibili possano risultare nella modernità, i confini sono essenzialmente luoghi di autorità e delimitazione, sia tra l’Europa e il mondo extra-europeo, sia tra le discipline e la loro rivendicazione sulla conoscenza. I confini cercano di contenere e di separare, di definire la popolazione globale attraverso differenze razziali e di genere. Allo stesso tempo, come sappiamo bene, i confini sono costantemente traditi dal passaggio continuo di corpi, storie, culture, linguaggi e saperi che rifiutano questo tipo di regole e di costrizioni. Un rifiuto che apre una tensione paradossale: all’interno della modernità, accanto al desiderio di esercitare al meglio il controllo e lo sfruttamento tanto in termini economici che epistemici, si afferma una spinta alle sue origini essenzialmente mobile e migrante.
Histories Hidden in Plain Sight esplora i paradossi e le frizioni interne alla modernità – in termini etici ed estetici – cercando di aprire spazi inattesi, e possibilità per la critica e per la pratica artistica. La comprensione di questi spazi che potremmo chiamare eterotopi, che esistono cioè sebbene non ancora registrati o riconosciuti, ci porta a scavare nella costruzione del contemporaneo come rappresentazione univoca del reale, e trasformarla in un cantiere per restituire un’immagine nel suo insieme più caotica e più inclusiva del presente.
L’artista Maria Thereza Alves, insieme ai residenti dell’Istituto Svizzero e ai partecipanti di questo workshop provenienti da differenti città europee, esplorerà, in particolare, la flora di Roma. Prima dei vari restauri, il Colosseo è stato un paradiso naturalistico dove convivevano molteplici varietà di piante trasportate da persone o animali. Nel XIX secolo la botanica Elisabetta Fiorini Mazzanti arrivò a elencare ben 272 diverse specie.
Come sono arrivate le piante a Roma? Dove si trovano i grandi siti in cui la flora si accumula? Quali sono le specie non-autoctone e quali varietà sono diventate così onnipresenti da essere percepite come tali? Qual è la provenienza d’origine degli ingredienti utilizzati nei piatti romani?
Queste sono alcune domande che verranno affrontate nei vari formati di Botanical Evidences of Movement, Migration and Commerce: il tentativo di comprendere il modo di osservare e ridefinire il paesaggio romano partendo dalle narrazioni ufficiali e da altre possibili. I partecipanti presenteranno al pubblico le “prove” trovate e realizzate durante le giornate di workshop.
Genere; razza; nazione; cittadinanza; il Mediterraneo; il confine; la necessità di ripensare gli archivi nella costruzione della memoria collettiva saranno invece alcuni dei temi che gli studiosi Iain Chambers e Lidia Curti indagheranno in Borderscapes: Migration and the Hybridisation of Space and Time con il contributo di storici, sociologi, registi, attivisti, musicisti, lavoratori di istituzioni museali, educative e culturali.
Studio Roma 2014/2015 è un programma trandisciplinare sul contemporaneo dell’Istituto Svizzero di Roma che offre dodici borse di studio per artisti e ricercatori accademici. Per questo workshop, ai membri ISR in residenza a Villa Maraini, si aggiungono partecipanti da un network istituzionale che include:
Akademie der bildenden Künste Wien
École nationale supérieure des Beaux-Arts de Paris
Hochschule für bildende Künste Hamburg
Hochschule für Gestaltung und Kunst FHNW (Basel)
Kungl. Konsthögskolan (Stockholm)
Kunstakademiet i Trondheim – KIT
Mimar Sinan Güzel Sanatlar Üniversitesi (Istanbul)
Piet Zwart Institute (Rotterdam)
Universität der Künste Berlin
Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.
Scarica il programma completo