26.05.2022—27.05.2022

Simone Aughterlony & Jen Rosenblit

Arte, Performance, Mattatoio di Roma - Pelanda

H20:00

Dates
26.05.2022
27.05.2022
Location
Mattatoio di Roma - Pelanda
Category
Arte, Performance
Information

H20:00

Everything fits in the room

Performance, 75’
H20:00
Foyer 1, Pelanda
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Vietato ai minori di 14 anni
La performance contiene scene di nudo

Nella stanza, incontri da club privè e ordinarie pratiche di resistenza domestica mettono in moto una politica che non rinuncia al prendersi cura, al pericolo e all’amnesia. Aughterlony e Rosenblit, accompagnat* da Gutierrez e Self al suono, instaurano un rapporto complicato con l’ordine, che incoraggia crepe e perdite all’interno di architetture fatte per gli incontri e ritrovi. Un muro autoportante, una cucina-isola galleggiante e i corpi in decomposizione sono parte di un’ecologia distruttiva che invoca un continuo adeguamento. Una magia ritmica sostiene lo sforzo, malgrado l’ingovernabilità degli ingredienti. È un cantiere o un cooking show? La stanza offre un orizzonte allargato, non più costretto a liberarsi delle cose che presumibilmente sospendono il progredire.

Simone Aughterlony, artista indipendente che vive tra Zurigo e Berlino, lavora prevalentemente in contesti di danza, performance e arti visive. Tra il 2006 e il 2020 ha ottenuto il finanziamento KFV da Stadt Zürich, Kanton Zürich e Pro Helvetia. Simone ha ricevuto, inoltre, il premio dello Stadt Zürich (2011), e il BAK come miglior performer (2015). Insegna regolarmente in istituzioni accademiche quali ZHdK e Manufacture a Losanna, oltre a ideare e divulgare formati laboratoriali e strutture per la condivisione e produzione di conoscenza.

Jen Rosenblit (Stati Uniti, 1983) è di base a Berlino dopo molti anni passati a New York. Realizza performance che contemplano architetture, corpi e idee indagando i problemi che emergono nel campo del vivere insieme. Il lavoro di Rosenblit, volto all’individuazione di modalità per stare insieme nel mezzo di contraddizioni impossibili e (non) familiari, è orientato all’indagine sull’inquietante e sulla cura e il suo mantenimento. Rosenblit ricerca il significato nel suo emergere tra le cose e nella direzione di un esaurimento o di un possibile collasso piuttosto che attraverso metodi di costruzione del mondo. Nel 2018 è borsista del Guggenheim, nel 2014 riceve il premio New York Dance and Performance ‘Bessie‘, nel 2023 è artista in residenza a La Becque (Vevey, CH), ha collaborato con vari artisti e artiste quali Simone Aughterlony, Miguel Gutierrez, A.K.Burns e Philipp Gehmacher. Il suo lavoro più recente, <ElseWhere Rhapsody> –coproduzione del 2023 di Tanzfabrik (Berlino) e Tanzquartier (Vienna) – offre la distrazione come guida per parlare dell’illegibilità del desiderio e l’oblio come una via per spostarsi verso qualcosa di diverso, lontano da una ripetizione dannosa. 

La performance fa parte del programma re-creatures(5-28 Maggio), curato da Ilaria Mancia alla Pelanda, un invito alla condivisione pubblica di un reticolo multiforme di proposte legate ai diversi linguaggi delle arti performative, nella convinzione che la ricerca artistica e le pratiche discorsive e critiche siano gli strumenti più efficaci per superare le chiusure identitarie, attivare un dialogo (anche fra le diverse specie), evitare escalation conflittuali, elaborare la follia della distruttività umana. Oggi più che mai.

Everything fits in the room
Ideazione / performance: Simone Aughterlony, Jen Rosenblit
Composizione / soundbody: Miguel Gutierrez, Colin Self
Interprete ospite: Slim Soledad
Disegno luci: Florian Bach
Music Kitchen Sculpture: Nik Emch
Consulenza drammaturgica: Jorge León, Joshua Lubin-Levy, Anna Mülter, Saša Bozic
Direzione tecnica: Marie Prédour
Supporto tecnico: Hugo Cahn
Una commissione e coproduzione di HAU Hebbel am Ufer
Produzione: Imbricated Real
Coproduzione: Gessnerallee Zürich, Arsenic – Losanna
Con il sostegno di: Città di Zurigo, Cantone di Zurigo Fachstelle Kultur e Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, Tanzhaus Zürich, ImpulsTanz Vienna, Ernst Göhner Stiftung, Fête de la Danse – Ginevra, George und Jenny Bloch Stiftung.
Realizzato nell’ambito di ‘Utopian Realities’, una coproduzione di HAU Hebbel am Ufer e Haus der Kulturen der Welt, parte del progetto ‘100 Years of Now’, a cura di HAU Hebbel am Ufer. Finanziato da Federal Government Commissioner for Culture and the Media.

In collaborazione con Master in arti performative MAP_PA e Accademia di Belle Arti di Roma. Con il supporto dell’Istituto Svizzero.