Rocks
H14:30-16:30
Serie ‘I pomeriggi 2021/2022’
H14:30-16:30
Serie ‘I pomeriggi 2021/2022’
L’evento si terrà al Bioparco di Roma a Villa Borghese, in Viale del Giardino Zoologico 20. Il punto d’incontro è fissato davanti all’ingresso del parco alle H14:15. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria. Registrarsi qui.
Serie I pomeriggi 2021/2022
I pomeriggi 2021/2022 all’Istituto Svizzero è una serie dedicata a* nostr* residenti. È un’occasione per il pubblico per conoscere in dettaglio i progetti ai quali stanno lavorando durante la residenza di quest’anno.
Evento a cura di Martin Chramosta (Fellow Roma Calling 2021/2022).
Performer: Pietro Librizzi, Louise Hervé.
Rocks
Nella sua pratica artistica, Martin Chramosta si muove medialmente tra la scultura e la performance. Attualmente in residenza all’Istituto Svizzero a Roma, Martin studia i paesaggi artificiali. La sua ricerca, infatti, ha preso avvio dagli scenari rocciosi dello zoo romano, costruiti all’inizio del Novecento.
L’evento consiste in un tour dello zoo ‘accompagnato’ da rocce artificiali, per entrare in contatto con la struttura, l’architettura, i paesaggi e suoi abitanti abitanti. A seguire, si terrà un aperitivo dopo il quale sarà possibile esplorare lo zoo in autonomia fino alla chiusura dei cancelli.
Lo zoo romano fu inaugurato nel 1911. Il commerciante amburghese Carl Hagenbeck ne progettò la struttura e procurarò gli animali. Lo sviluppo di recinti naturalistici senza sbarre, all’epoca, fu considerato rivoluzionario.
Lo scultore svizzero Urs Eggenschwyler, che aveva già contribuito alla progettazione di diversi zoo in Europa, si occupò del design dei paesaggi. Noto per essere un personaggio eccentrico, talvolta, Eggenschwyler portava a passeggio una leonessa al guinzaglio nella sua città natale, Zurigo.
Le strutture, realizzate in pietra fusa, provocano un effetto del tutto teatrale e sono spesso cave all’interno per contenere le abitazioni degli animali. Nel 1930, il Museo Civico di Zoologia fu integrato nel complesso e, successivamente, nel 1933, lo zoo fu ampliato dall’architetto Raffaele De Vico. La grande voliera e il rettilario risalgono, infatti, a quell’epoca.
Lo zoo, ora chiamato Bioparco, è stato ripetutamente oggetto di dibattiti letterari. Lo scrittore austriaco Robert Musil gli ha dedicato il racconto L’isola delle scimmie (Die Affeninsel). Più recentemente, Pascal Janovjak, noto scrittore ed ex borsista dell’Istituto Svizzero, ha creato un memoriale della struttura nel suo romanzo Lo zoo di Roma (Le zoo de Rome).
L’ingresso è consentito esclusivamente ai soggetti con certificazione verde COVID-19 per vaccinazione o guarigione (Green Pass rafforzato). All’interno degli spazi è obbligatorio l’uso di mascherine Ffp2.
Martin Chramosta (1982) ha studiato presso l’HGK di Basilea. È insegnante alla Scuola di Design di Basilea e docente ospite presso l’Università di Arti Applicate di Vienna. Chramosta lavora principalmente nell’ambito della scultura, del disegno e della performance. Ha ricevuto diversi premi e borse di studio tra cui il Riehen Art Prize, il Basel Art Credit, e la Borsa di studio Pro Helvetia. A Roma ha iniziato una ricerca per una nuova serie di opere scultoree, focalizzata su paesaggi artificiali e che verranno realizzati nel contesto della Capitale, dell’Italia e del Mediterraneo.
Scopri di più sul progetto di ricerca di Martin Chramosta, leggi il suo ultimo contributo sul blog dell’Istituto Svizzero sul sito del quotidiano svizzero Le Temps.