Poetry for Revolutions
Opening: 19.10.2023 H18:00
Ingresso: via Ludovisi 48
Opening: 19.10.2023 H18:00
Ingresso: via Ludovisi 48
Poetry for Revolutions. A Group Show with Manifestos and Proposals
Un progetto collaborativo tra Cabaret Voltaire (Zurigo) e Istituto Svizzero (Roma) con Bassem Saad, Ceylan Öztrük, Guerreiro do Divino Amor, Giorgio Zeno Graf, Industria Indipendente, Ivona Brđanović, Maya Olah, Mathis Pfäffli, Michèle Graf & Selina Grüter, MigrArt/DACZ (Deniz Damla Uz & Niştiman Erdede), Ramaya Tegegne, RM, Sandra Mujinga, Shirana Shahbazi e Ursula Biemann.
I manifesti hanno avuto un ruolo cruciale come strumento stilistico nelle avanguardie storiche come il Futurismo e il Dada. Venivano utilizzati per esprimere convinzioni e critiche in modo tangibile e manifesto, come suggerisce la parola di origine latina ‘manifestus’. Piuttosto che preservare le apparenze, l’arte mirava a rivelare, agire e trasformare il mondo e l’esperienza umana. Nella mostra Poesia per le Rivoluzioni, artiste/i e scrittrici/scrittori contemporanee/i rispondono con i loro linguaggi artistici unici a complesse crisi globali o riflettono sulla cultura della condivisione e della manifestazione delle idee. Lo fanno in un momento in cui i manifesti e i monumenti sono spesso considerati superati, mentre l’attualità richiede un coinvolgimento diretto, chiedendo di ricordare il passato e di sfidare lo status quo. L’arte va al di là di un riflesso unidimensionale della realtà, ma si impegna con essa condensando, isolando, differenziando, confondendo e disarticolando, con mezzi poetici, radicali, sottili o concreti. Ciò solleva domande sul ruolo del manifesto e sulla misura in cui l’arte forma le persone politicamente o genera uno spazio pseudo-politico.
Numerose/i artiste/i e scrittrici/scrittori creano manifesti sotto forma di testi o opere visive, da esporre a Roma e a Zurigo. In entrambi gli spazi espositivi saranno disponibili fotocopie dei manifesti che il pubblico potrà prendere con sé e condividere. Ceylan Öztrük coreografa le mostre attraverso un grande intervento scultoreo e un display per i manifesti fotocopiati, concentrandosi sul modo in cui le informazioni circolano formalmente e su chi si sente autorizzato a condividere quali conoscenze. A Roma, alcune/i artiste/i contribuiscono con opere aggiuntive. Inoltre, due vetrine offrono uno specifico approfondimento storico sul movimento femminista in Italia negli anni Sessanta e Settanta, con manifesti e documenti dell’artista Anna Oberto, del collettivo napoletano Le Nemesiache e di Rivolta Femminile.
La mostra è completata da un programma di eventi collaterali.
Curata da Gioia Dal Molin e Salome Hohl.
La mostra a Roma coincide con un display al Cabaret Voltaire, Zurigo, visibile dal 06.10.2023 al 31.03.2024 (Opening: 05.10.2023 H18:00).
INFORMAZIONI PRATICHE
Istituto Svizzero
Via Ludovisi 48, Roma
Ingresso gratuito
Orari di apertura
Mercoledì/Venerdì: 14:00-18:00
Giovedì: 14:00-20:00
Sabato/Domenica: 11:00-18:00
Per informazioni stampa contattare: press@istitutosvizzero.it.
Il progetto è sostenuto da:
Stiftung Temperatio
Philaneo Stiftung
Stiftung Anne-Marie Schindler
Ernst und Olga Gubler-Hablützel Stiftung
Stiftung Kulturfonds
ProLitteris
Fondazione Oertli

Biografie:
Bassem Saad è artista e scrittrice/ttore nat* a Beirut che attualmente vive a Berlino. Il loro lavoro esplora le nozioni di rottura storica, spontaneità ed eccedenza, attraverso film, performance e sculture, saggi e narrativa. Ponendo l’accento sulle forme di lotta passate e presenti, cercano di collocare le scene di scambio intersoggettivo all’interno delle loro cornici storico-mondane. Il loro film più recente, Congress of Idling Persons, ha ricevuto una menzione speciale nella categoria New:Vision Award al CPH:DOX 2022. I loro scritti sono apparsi su The New Inquiry, Jadaliyya, FailedArchitecture e The Funambulist. Attualmente sono in residenza al Berlin Program for Artists.
Ceylan Öztrük è un’artista, vive e lavora a Zurigo. Ha completato il suo Dottorato di ricerca pratico presso la Mimar Sinan Fine Arts University (Istanbul, 2016) e si è laureata (MFA 2011; BFA 2006) presso la Facoltà di Belle Arti, Dipartimento di Scultura dell’Università Anadolu. Nel 2022 ha ricevuto lo Swiss Art Award. Sue mostre personali, collettive e performance sono state ospitate a Teatro Gessnerallee, Zurigo (2023); Biennale di Ginevra, a cura di Devrim Bayar, Ginevra (2022); Galerie PhilippZollinger, Zurigo (2022); FriArt Kunsthalle Fribourg, Fribourg (2021); Gessnerallee Theatre, Zurigo (2020); Longtang, Zurigo (2020), Berliner Herbstsalon, Berlino (2019); My Wild Flag Festival, Stoccolma (2019); Istanbul (2016).
L’artista svizzero-brasiliano Guerreiro do Divino Amor (1983, Ginevra) vive e lavora a Rio de Janeiro. Ha conseguito un Master in architettura presso la Scuola di Architettura di Grenoble e La Cambre Architecture (Bruxelles). La sua ricerca esplora le Superfiction, le narrazioni storiche, politiche, religiose e mediatiche che interferiscono nella costruzione del territorio e dell’immaginario collettivo. Crea un universo fantascientifico e fantastico a partire da frammenti di realtà sotto forma di film, pubblicazioni e installazioni su larga scala.
Giorgio Zeno Graf (1999, Lugano), vive e lavora a Zurigo. Ha conseguito un Bachelor e un Master in Arti Visive presso la Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK) di Zurigo. Nel 2020 ha ricevuto il primo premio a Le stanze dell’arte / Premio giovani artisti Genesi creativa, M.A.X Museo, Chiasso. Ha partecipato a mostre collettive, tra cui: Bissone Arte 22 e CALCI presso Ai Molti Tesori, Mendrisio, e ha esposto in vari spazi come ALLDA, Zurigo; Offspace Flüelastrasse e Material, Zurigo.
Industria Indipendente è un collettivo romano di arti performative, di scrittura e visive fondato da Erika Z. Galli e Martina Ruggeri. La loro ricerca è radicata nel linguaggio: una scrittura estesa che si inscrive in corpi, ambienti e superfici; diventa azione e performatività; si liquefa e si espande in suono, voce e luce; apre, contamina e sfuma i confini tra sé e altro, qui e altrove. Le loro opere articolano sempre domande e riflessioni: la dimensione ‘improduttiva’ del tempo, la creazione di mondi alternativi e fittizi dove si formano comunità e alleanze, un costante ribaltamento e ricreazione delle identità individuali e collettive. Hanno debuttato al Teatro Nazionale di Roma con lo spettacolo Left Hand, uno spazio performativo, visivo e acustico.
Ivona Brđanović è una drammaturga, attivista queer-femminista, sceneggiatrice e autrice. Nata in Bosnia-Erzegovina, vive a Zurigo dal 1991. Dopo aver studiato ingegneria ambientale a Zurigo, ha conseguito un Bachelor presso l’Istituto svizzero di letteratura di Bienne e un Master in cinema/sceneggiatura presso la ZhdK. È redattrice di GLITTER, la prima rivista letteraria queer del mondo di lingua tedesca. Oltre a esibirsi regolarmente e a ospitare eventi in Svizzera e in Germania, scrive per serie e pubblica i propri testi. Si concentra sui temi di minoranze, queer e migranti.
Maya Olah (1990) è cresciuta a San Gallo. Ha studiato linguistica tedesca, letteratura ed etnologia a Zurigo e Vienna. I suoi radiodrammi e racconti sono stati trasmessi alla radio e pubblicati in riviste letterarie. Attualmente sta lavorando al suo romanzo d’esordio e sta realizzando un progetto interdisciplinare che riprende la danza della morte.
Mathis Pfäffli (1983, Lucerna) ha studiato a Lucerna e Amburgo e ha conseguito un Master in Belle Arti presso l’Institut Kunst Basel. Ha partecipato alla residenza della Città di Lucerna a Chicago, ha vinto una borsa di ricerca del Canton Lucerna nel 2017 ed è stato nominato per gli Swiss Art Awards nel 2023. Ha partecipato a mostre collettive a Zurigo, Basilea, Lucerna, Kriens, Bienne e Neuchâtel e recentemente ha tenuto mostre personali presso Projekt Links, Berna; Kunstmuseum Luzern; Vera Wessels, Zurigo, tra gli altri.
Michèle Graf (1987, Wetzikon) e Selina Grüter (1991, Zurigo) sono un duo artistico che vive a New York. Hanno studiato arti mediatiche all’Università delle Arti di Zurigo e hanno partecipato al Whitney Independent Study Program. Tra le mostre e le performance recenti si ricordano: More Clock Work, Fanta, Milano; The Besieged Courtyard (Il cortile assediato), Istituto Svizzero, Milano; Clock Work, Kevin Space, Vienna; Contradictory Statements, Kunsthalle Friart Fribourg; e Sequences, Emily Harvey Foundation, New York.
MigrArt è un’associazione con sede a Zurigo fondata da persone che hanno dovuto cercare rifugio e da artiste/i BIPoC (Black, Indigenous, and people of color). Le attività di MigrArt sono create con il coinvolgimento della comunità, nella ferma convinzione che l’arte svolga un ruolo vitale nel mettere in contatto e potenziare persone con background, identità e appartenenze diverse, in particolare quelle che vivono ai margini.
Ramaya Tegegne (1985) è un’artista e ricercatrice. Il suo lavoro transdisciplinare si concentra sulle relazioni di potere nel campo dell’arte e nella società. Ha esposto all’Istituto Svizzero, Milano; al Ludlow 38, New York; al Kevin Space, Vienna e alla Fri Art Kunsthalle, Friburgo. Nel 2017 ha lanciato Wages For Wages Against, una campagna per la migliore remunerazione del* artist*, ricevendo lo Swiss Art Award nel 2022. Attualmente è in residenza all’Istituto Svizzero a Palermo.
RM lavora sullo sviluppo sessuale, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sulle strategie di coping e sullo stigma. Il loro nome (in precedenza Real Madrid) gioca con il concetto di spirito competitivo e la sua trasformazione in merce, mettendo in discussione la paternità e i processi creativi autocelebrativi. La rivendicazione del loro status di contraffazione sottolinea l’interesse per la cattiva comunicazione che ha portato a un moniker che diventa problematico sui motori di ricerca. Il loro lavoro è stato esposto, tra l’altro, al Centre d’Edition Contemporaine, Ginevra; allo Swiss Institute, New York; al Macro, Roma; a Martina Simeti, Milano; alla Quadriennale di Roma; al Migros Museum, Zurigo; al Centre culturel suisse, Parigi.
Sandra Mujinga (1989 a Goma, RDC) è un’artista e musicista multidisciplinare norvegese che lavora tra Berlino e Oslo. Influenzata dalla tradizione afrofuturista, gioca con le economie di visibilità e scomparsa. Le sue opere negoziano le questioni di auto-rappresentazione, conservazione, apparenza, opacità, attraverso una pratica interdisciplinare in cui spesso inverte le tradizionali politiche identitarie della presenza. Le sue opere si discostano da un approccio puramente antropocentrico alla comprensione del mondo transitorio odierno, per questo cerca ispirazione nel modo in cui gli animali sviluppano strategie di sopravvivenza e si adattano ad ambienti ostili. Ha vinto il Preis der Nationalgalerie (2021), ha tenuto la mostra personale I Build My Skin With Rocks (curata da Daniel Milnes all’Hamburger Bahnhof, 2022), ha partecipato alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia The Milk of Dreams (2022). Attualmente la sua opera video Pervasive Light è esposta nella mostra Signals: How VIdeo Transformed the World al MoMA di New York.
Shirana Shahbazi (1974, Tehran) vive e lavora a Zurigo dal 1997. È un’artista riconosciuta a livello internazionale. Le sue opere sono rappresentate in collezioni pubbliche di tutto il mondo, come Aargauer Kunsthaus, Aarau; Guggenheim Museum, New York; Kunstmuseum Zürich; MoMA, New York; Tate Modern, Londra; Sprengel Museum, Hannover. Mostre sono state presentate presso istituzioni internazionali, tra cui il MoMA di New York, l’Hammer Museum di Los Angeles, la Barbican Art Gallery di Londra e la Biennale di Venezia. Insieme a Manuel Krebs, ha pubblicato diversi libri d’artista e monografie. Ha il Premio Meret Oppenheim (2019).
Ursula Biemann è un’artista e autrice svizzera, la cui pratica è incentrata sul lavoro sul campo, spesso nei territori indigeni, e sulla creazione di reti tra diversi campi del sapere. La sua pratica artistica riflette sulle ecologie politiche delle foreste, del petrolio e dell’acqua, creando prospettive critiche sulle dinamiche di estrazione e proponendo anche modalità ecocentriche alternative di relazione con il mondo naturale. Biemann ha recentemente pubblicato la monografia online Becoming Earth su dieci anni di lavori video e scrittura ecologica con UNAL Bogotà, e il libro Forest Mind con Spector Books (2022).
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Ceylan Öztrük, Digital Print, 2023