The Forbidden Tempietto
Ingresso: via Ludovisi 48
Ingresso: via Ludovisi 48
L’Istituto Svizzero è lieto di partecipare al progetto The European Pavilion in Rome, un programma artistico di tre giorni della European Cultural Foundation in collaborazione con la Fondazione Studio Rizoma, e ospitato dai partner Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History, Goethe-Institut, Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo, Villa Médicis Académie de France à Rome, Istituto Svizzero, Museo delle Civiltà.
In questo contesto l’Istituto Svizzero presenta The Forbidden Tempietto, un’installazione ideata dagli architetti e designer Jesse van der Ploeg e Tymon Hogenelst (collettivo Studio Wild).
Il padiglione presentato nel giardino dell’Istituto fa parte del The Forbidden Garden of Europe: un progetto dello Studio Wild che offre una riflessione sulle politiche sull’emigrazione dell’Unione Europea. Il progetto, che inizialmente aveva assunto la forma di un giardino presentato alla Biennale Architettura 2021 di Venezia, trae ispirazione da una serie di piante che sono considerate invasive dall’Unione Europea, e quindi bandite. Raccolte dallo studio, sono state utilizzate per produrre una serie di pannelli che insieme formano lo spazio The Forbidden Tempietto: una cappella o un mausoleo in omaggio a chi non riesce a trovare un terreno comune in Europa, anche dopo averci vissuto per generazioni.
The Forbidden Tempietto sarà visibile fino alla fine del 2022, in concomitanza con gli orari di apertura della mostra L’arcobaleno riposa sulla strada:
Mercoledì / Venerdì: 14:00-18:00
Giovedì: 14:00-20:00
Sabato / Domenica: 11:00-18:00
The European Pavilion è un programma della European Cultural Foundation che rende possibili spazi di sperimentazione e riflessione sull’Europa. Risulta dalla convinzione che abbiamo bisogno di una piattaforma artistica europea per pensare e riconsiderare continuamente ciò che l’Europa significa oggi e ciò che può diventare domani. Ogni due anni, insieme ai partner della fondazione, ECF sostiene organizzazioni culturali in tutta Europa che sviluppano nuovi programmi artistici e commissioni che gettano nuove luci sull’Europa e immaginano il nostro futuro condiviso. Tutti i progetti vengono poi presentati in occasione di un grande evento artistico, quest’anno a Roma.
Nel corso di tre giornate, artiste/i, pensatrici/pensatori e ricercatrici/ricercatori provenienti da tutto il continente si incontrano in un programma che offre tavole rotonde, conferenze e workshop, performance musicali, un ambiente VR, nonché installazioni scultoree e multimediali. Vengono affrontate domande quali: come possiamo, attraverso la metafora del padiglione, ripensare lo spazio e il paesaggio dell’Europa? Come si presenta un padiglione Europeo e cosa può significare? La parola padiglione si riferisce anche alla parte visibile del nostro orecchio: quella che permette l’ascolto. A tal fine, il programma presterà particolare attenzione alla ricca diversità di lingue e voci che compongono l’Europa, soprattutto quelle che troppo spesso sono messe a tacere o emarginate. Non è possibile pensare all’Europa oggi senza tener conto anche delle sfide che il nostro continente deve affrontare, e tanto meno quelle poste dalla guerra in Ucraina. Nel frattempo, a Roma, trarremo ispirazione da iniziative collettive e individuali impegnate negli sforzi di superamento della colonialità e nella lotta contro ogni forma di politica di sfruttamento e discriminazione e dimigrazioni forzate.
Il programma viene co-curato dalla program manager di ECF Lore Gablier e dalla curatrice ucraina Lesia Kulchynska, in stretta collaborazione con tutte le organizzazioni partecipanti: Ambasada Kultury (Berlino-Vilnius), ARNA (Svezia), Brunnenpassage (Vienna), EUPavilion (Roma-Zurigo), Fondazione Studio Rizoma (Palermo-Roma), Iniva (Londra), L’Internationale (Madrid, Varsavia, Barcellona, Lubiana, Eindhoven), OGR (Torino), State of Concept (Atene), Studio Wild (Amsterdam).
Allo stesso tempo, sarà possibile visitare L’arcobaleno riposa sulla strada, una mostra collettiva con opere di Pascale Birchler, Miriam Laura Leonardi, Hunter Longe, Lou Masduraud, Luzie Meyer, Meret Oppenheim e Ser Serpas allestita nelle sale della Villa.