Neon installation
Neon di Mai-Thu Perret all’ingresso dell’Istituto Svizzero
Neon di Mai-Thu Perret all’ingresso dell’Istituto Svizzero
LâIstituto Svizzero presenta una nuova opera semi-permanente allâingresso di Villa Maraini. Lâopera consiste in unâinstallazione neon dellâartista svizzera Mai-Thu Perret (n. 1976, Ginevra). Il lavoro illumina lâedificio ed Ăš visibile ai passanti di via Ludovisi.
Untitled (2021) consiste in nove mani realizzate con tubi di neon giallo e allestite in modo tale da sembrare scalino il muro di mattoni allâingresso di Villa Maraini, o forse ne fuggano. Lâaforisma di Franz Kafka âuna gabbia andĂČ in cerca di un uccelloâ, risalente al 1917, Ăš importante per Mai-Thu Perret nello sviluppo dei lavori a neon. La questione dellâequilibrio tra gabbia e uccello, la contraddizione tra libertĂ e perdita della stessa in favore della protezione. La pratica artistica di Mai-Thu Ăš basata su una profonda ricerca e riferimenti della storia culturale, testi letterari, narrazioni femministe, estetica dellâavanguardia e tradizione artigianale. Il neon Untitled deriva anche dalla ricerca sulla mano, sulle mani, che Mai-Thu sta conducendo da qualche tempo.Â
Lâartista Ăš interessata alla mano come motivo pittorico originario â se pensiamo ai dipinti nelle caverne dellâetĂ della pietra non mostrano solo animali o scene di caccia, ma anche impronte o negativi di mani che, secondo le evidenze antropologiche, sono state originate da donne.Â
Allo stesso tempo, Mai-Thu Perret considera le mani come importante simbolo nel Tantra, la filosofia indiana del secondo secolo â ad esempio nella mano dipinta su legno nel lavoro Untitled del 2006 â o lega le sue riflessioni alla conoscenza, il ricordo inscritto nellâimmagine della mano. Dâaltro canto, la mano puĂČ essere vista non solo come simbolo di lavoro, ma anche come simbolo della creazione dâarte. Le mani luminose di di Mai-Thu Perret esposte allâIstituto Svizzero di Roma stimolano questi e altri pensieri.Â
Lâinstallazione di Mai-Thu Perret segue una serie di precedenti opere a neon installate sulle mura dellâIstituto Svizzero, tra cui Pittore in Africa di Mario Merz, esposta tra il 2019 e il 2020 e Miracle, un monumentale neon di colore viola realizzato dallâartista Sylvie Fleury e installato sopra lâentrata della Villa dal 2016 al 2019.
Biografia:
Le sculture, i dipinti, le ceramiche, le performance e i testi di Mai-Thu Perret (n. 1976, Ginevra) hanno luogo nellâintersezione tra cultura contemporanea, critica storico-artistica, materialitĂ viscerale. Esplora (e genera) narrazioni e contro-narrazioni femministe che pongono il ruolo dellâoggetto dellâarte sotto nuova luce, introducendo possibilitĂ utilitaristiche, simboliche, e addirittura mistiche in contesti che sono spesso limitati da letture formali. Nella sua ampia visione, per esempio, lo sviluppo del modernismo appare non solo come una tendenza allâincremento di astrazione, ma come la conseguenza di motivi biologici e neurologici che hanno condizionato lâespressione umana attraverso il globo per migliaia di anni. Il lavoro di Perret mostra come i corpi siano sempre soggetti impliciti del discorso artistico, e come gli impulsi per unâutopistica trascendenza (estetica, politica, o di altro tipo) possano sempre essere ricondotti alla fisicitĂ del desiderio.
Mai-Thu Perret Ăš stata protagonista di mostre personali presso: Badischer Kunstverein, Karlsruhe, Germania (2019); Spike Island, Bristol, Inghilterra (2019); MAMCO, Ginevra (2019); MusĂ©e dâart moderne et contemporain, Ginevra (2016); Nasher Sculpture Center, Dallas (2016); Le Magasin, Grenoble, Francia (2012); Haus Konstruktiv, Zurigo (2011); University of Michigan Museum of Art, Ann Arbor (2010); San Francisco Museum of Modern Art (2008); e Renaissance Society allâUniversitĂ di Chicago (2006). Le opere di Perret fanno parte delle collezioni permanenti di istituzioni in tutto il mondo, tra cui il Centre National des Arts Plastiques, Parigi; Collection Aargauer Kunsthaus, Aarau; Fond National dâArt Contemporain, Parigi; Migros Museum of Contemporary Art, Zurigo; San Francisco Museum of Modern Art; e Walker Art Center, Minneapolis. Perret vive e lavora a Ginevra.Â
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