21.10.2015—23.10.2015

Ripensare le pratiche: Arti, Scienze e sperimentazione

Conferenza, Scienza, Roma

Convegno internazionale

Introduzione

Conferenze principali

Dates
21.10.2015
23.10.2015
Location
Roma
Category
Conferenza, Scienza
Information

Convegno internazionale

A cura di Philippe Sormani (Istituto Svizzero di Roma), Guelfo Carbone (Istituto Svizzero di Roma) e Priska Gisler (Hochschule der Künste Bern)

Con il sostegno del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica

Di recente la relazione tra arti e scienze è diventata argomento di discussione tra studiosi e, talvolta, un cruccio politico e morale, portando a un rinnovato “dibattito sulla ricerca nelle arti” (Borgdorff 2006). Questo dibattito è stato nel passato recente riattizzato da riforme della formazione superiore al livello europeo, che hanno trasformato quelle che erano le scuole di arte in università di scienze applicate o università di arti. Di conseguenza, il dibattito presenta la tendenza a sperimentarsi su problemi terminologici e istituzionali che riguardano direttamente il carattere e la legittimità della “ricerca” su, attraverso, e/o nelle “arti” (Borgdorff 2006:6; Freyling 1993). Tuttavia, restano sporadiche eccezioni quelle indagini dettagliate delle pratiche artistiche in situ e in vivo, cioè quel genere di ricerche che devolvono una tale attenzione etnografica alla “ricerca nel suo farsi”, come è stato invece per il caso, ben più famoso, delle scienze da laboratorio (Knorr Cetina 1995). È su questo sfondo quindi che la conferenza invita i suoi partecipanti a cimentarsi con la rivisitazione delle pratiche al variegato crocevia tra arti e scienze, con un’attenzione particolare alla sperimentazione tra questi domini (Rheinberger 2012). Concentrarsi sulla sperimentazione dovrebbe consentire di discutere un argomento prodotto dagli storici delle arti e delle scienze, vale a dire quell’argomento per il quale “quello che la maggior parte degli sguardi (convenzionali) sull’‘arte’ e la ‘scienza’ come prodotti discreti ignora sono gli elementi in comune nelle pratiche che le producono entrambe” (Jones & Galison 1998:2). Più in generale la conferenza prende di mira le relazioni attuali tra discorsi istituzionali e pratiche di indagine nelle arti e nelle scienze, un argomento, questo, che sembra della più grande pertinenza date le presunte “de-marcazioni” (Entgrenzungen) di entrambi i domini (Jasanoff 2004; Rebentisch 2013; Reckwitz 2012).

Conferenze principali:

L’arte contemporanea: paradigma plurale di trasgressione dei confini
Nathalie Heinich (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Parigi, Francia)

Questa conferenza presenta un’analisi sociologica dell’arte contemporanea come un “paradigma plurale della trasgressione dei confini” – cioè un insieme condiviso, sebbene diversificato, di metodi di lavoro e valori fondamentali, che è stato variamente messo in pratica per sfidare e sperimentare i confini tradizionali e le distinzioni convenzionali, incluso quella (o quelle) tra “arte” e “non arte”. L’analisi sociologica si basa su una selezione di esempi, mostre, ed episodi di arte contemporanea.
Immagini artistiche e la produzione artistica della scienza: l’ibridazione delle pratiche artistiche e scientifiche
Michael E. Lynch (Dipartimento di Science & Technology Studies, Cornell University, Ithaca, NY, USA)

In campi come la nanotecnologia è comune nei laboratori più grandi ospitare artisti “in residence”, e le rappresentazioni artistiche si sono moltiplicate sul web, a volte strettamente associate, altre volte distanti dai siti di ricerca. Questa conferenza attinge al lavoro svolto nel campo degli studi scientifici e tecnologici (STS) e dell’etnometodologia per suggerire che l'”arte” visiva non è solo il prodotto di artisti professionisti residenti  presso le strutture scientifiche, o di scienziati che cercano esplicitamente di creare immagini artistiche con lo scopo di promuovere la loro ricerca o di impegnarvisi in un modo creativo. Le rappresentazioni artistiche di materiali di ricerca sono presenti nella pratica quotidiana della scienza, e sono integrate con la visualizzazione dei fenomeni. L’intervento suggerisce che il valore pratico ed estetico di queste rappresentazioni artistiche potrebbe essere più significativo nella ricerca scientifica di quello di qualsiasi rappresentazione artistica di fenomeni scientifici prodotta esplicitamente.
Epistemica ed estetica della sperimentazione: verso una euristica ibrida?
Hans-Jörg Rheinberger (Max-Planck-Institut fuer Wissenschaftsgeschichte, Berlino, Germania)

Questo intervento discute l’epistemica e l’estetica della sperimentazione. In particolare, mostra come i nuovi approfondimenti e le nuove forme di espressione sono incardinate su pratiche sperimentali, sia nel campo delle arti che delle scienze. Si sostiene la necessità di una discussione congiunta, se non un maggiore allineamento delle rispettive storie e si apre una riflessione sulla “euristica ibrida” – una euristica dove il “nuovo” mescola (o sospende) le categorie finora separate di epistemica ed estetica.

Contatti: scienze@istitutosvizzero.it