19.03.2025

Mappare la mobilità artistica in Europa

Conferenza, Roma/Online

H16:00-19:30
Serie “I Pomeriggi”

Dates
19.03.2025
Location
Roma/Online
Category
Conferenza
Information

H16:00-19:30
Serie “I Pomeriggi”

Ingresso gratuito, registrazione qui

Per seguire online, registrazione qui

Istituto Svizzero
Via Liguria 20, Roma

La conferenza si terrà in Italiano e Inglese
A cura di Luca Piccoli (Fellow Roma Calling, Architettura)

Mappare la mobilità artistica in Europa (XVIII-XIX secolo): metodi e prospettive nella digital history

Il seminario, afferente al progetto di ricerca Visibility Reclaimed. Experiencing Rome’s First Public Museums (1733-1870). An Analysis of Public Audiences in a Transnational Perspective (FNS 100016_212922) diretto da Carla Mazzarelli (USI), si propone come una riflessione condivisa sui metodi di schedatura e analisi delle fonti nello studio della mobilità culturale ed artistica in Europa tra Sette e Ottocento. Se le più recenti ricerche hanno rivolto una particolare attenzione nell’analisi delle provenienze e generi dei viaggiatori del Grand Tour, la diversità e frammentarietà delle fonti disponibili – dai carteggi ai libri dei visitatori, dalle liste degli artisti alle richieste di accesso nei musei – pone altrettante sfide per una lettura unitaria di questo fenomeno. L’evento intende porsi come un momento di confronto interdisciplinare tra specialisti nell’ambito della digital history, della storia dell’arte e storia culturale, impegnati negli ultimi anni in progetti di ricerca che hanno messo al centro della propria indagine l’implementazione o la realizzazione di databases. Ci si interrogherà sui metodi ma anche sulle possibilità di permanenza e dunque di eredità storica nella lunga durata dei dati raccolti.

Con il sostegno del Fondo Nazionale Svizzero

Programma

 

H16:00 Saluti istituzionali dell’Istituto Svizzero

H16:15 Carla Mazzarelli, Luca Piccoli (Università della Svizzera italiana)
Per un database dei pubblici in visita al Museo di Roma (1733-1870)

H16:40 Maria Pia Donato – Online (Directrice de recherche CNRS / IHMC Paris)
Il progetto LETTRESART, i database e non pochi dubbi

H17:05 Georg Schelbert (Zentralinstitut für Kunstgeschichte, München), Susanne Adina Meyer (Università di Macerata)
Artisti stranieri a Roma. Tra edizione delle fonti e modellazione dei fatti

H17:30 Discussione

H17:50 Pausa

H18:00 Keynote LectureGiovanna Ceserani (Stanford University)
Travelers and Museums’ Visitors in the 18th-Century: a digital approach

H18:40 Tavola rotonda con Alessandra Celati (Università di Torino), Chiara Piva (Sapienza Università di Roma) e partecipanti

H19:10 Discussione

H19:30 Conclusione

 

 

Biografie

Alessandra Celati ha conseguito il suo dottorato all’università di Pisa, ed è stata Marie Curie global fellow tra l’università di Stanford e l’università di Verona, dove ha svolto attività di ricerca per alcuni anni. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università di Torino su un progetto relativo a “Un caso particolare di violenza di genere: prostitute e prostituzione nella Venezia di età moderna”. Da anni si occupa di dissenso religioso, movimenti ereticali e stregoneria in età moderna, argomenti che ha intrecciato in modo interdisciplinare con la storia della medicina e la storia delle donne, anche attraverso l’applicazione di strumenti di Digital Humanities. Su questi argomenti ha pubblicato articoli in riviste scientifiche italiane e straniere. Il suo primo libro The World of Girolamo Donzellini, a network of heterodox physicians in 16th century Venice è uscito per Routledge nel 2023. A giugno 2025 uscirà per Einaudi il suo secondo libro, Donne che creano disordine. Storia di Caterina ed altre eretiche nel Cinquecento.

Giovanna Ceserani è professoressa di Studi Classici e di Storia presso l’Università di Stanford. È autrice di Italy’s Lost Greece: Magna Graecia and the Making of Modern Archaeology (OUP 2012) e direttrice del Grand Tour Project, nell’ambito del quale, oltre a A World Made by Travel (SUP 2024), ha pubblicato anche due studi coautoriali: Historical Research in a Digital Age: Reflections from the Mapping the Republic of Letters Project’ e “British Travelers in 18th-century Italy: The Grand Tour and the Profession of Architecture. La sua ricerca si concentra sulla tradizione classica, con particolare attenzione alla storia intellettuale dell’erudizione classica, della storiografia e dell’archeologia dal XVIII secolo in poi. Vincitrice della Mellon Foundation New Directions Fellowship e di un Getty Research Grant, è attualmente direttrice dello Stanford Center for Spatial and textual Analysis (CESTA), che lavora per mettere le nuove tecnologie al servizio dell’indagine umanistica.

Maria Pia Donato è Direttrice di ricerca del C.N.R.S. all’Institut d’Histoire moderne et contemporaine di Parigi, specialista di storia culturale e di storia della scienza e della medicina. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Morti improvvise. Medicina e religione nel Settecento (2010) e Atlante storico dell’Italia rivoluzionaria e napoleonica(coordinato con al., 2013), e L’Archivio del Mondo. Quando Napoleone confiscò la storia (2019, pubblicato in traduzione francese nel 2020). Tra il 2017 e il 2021 ha diretto con G. Capitelli il programma di ricerca Lettres d’artistes. Pour une nouvelle histoire transnationale de l’art (XVIIIe-XIXe siècles) dell’Ecole française de Rome in partenariato con varie istituzioni europee. Il progetto ha prodotto un database, confluito nella piattaforma Early Modern Letters On-Line dell’Università di Oxford, e diverse pubblicazioni, da ultimo Lettere d’artista. Per una storia transnazionale dell’arte (XVIII-XIX secolo) (Silvana Editoriale, 2022).

Carla Mazzarelli è professoressa titolare presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio. Dirige dal 2023 il progetto finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero Visibility Reclaimed. Experiencing Rome´s First Public Museums (1733-1870). An Analysis of Public Audiences in a Transnational Perspective. Membro di numerosi progetti di ricerca internazionali, isuoi studi vertono in particolare sulla cultura di tradizione classica tra XVII e XIX secolo, sulla ricezione artistica, le forme esperienziali dei musei, e sui temi connessi alla trasmissione dei modelli e della riproducibilità artistica nella prima età moderna. Si ricordano, tra le più recenti pubblicazioni: Roma fuori di Roma. L’esportazione dell’arte moderna da Pio VI all’Unità (con G. Capitelli e S. Grandesso, 2012), Dipingere in copia. Da Roma all’Europa (1750-1870). I. Teorie e pratiche (2018); Il carteggio d’artista. Fonti, questioni, ricerche tra XVII e XIX secolo (con S. Rolfi, 2019); Leggere le copie. Critica e letteratura artistica in Europa (con D.G. Cueto, 2020). Leonardo nel Novecento. Arti, lettere e scienze in dialogo (2023); Quale Gotico per Milano? I materiali della giuria per il concorso della facciata del duomo (1886-1888) (con A. Windholz e M. Moizi, 2023).

Susanne Adina Meyer è professore associato di Museologia e critica artistica e del restauro presso l’Università di Macerata. Dal 2005 al 2020 ha svolto il ruolo di collaboratrice scientifica presso le banche dati “Lineamenta – Research Database for Architectural Drawings” e “Zuccaro” della Biblioteca Hertziana. Ha pubblicato diversi studi riguardanti la vasta e articolata produzione di testi storico-teorici tra il XVIII e il XIX secolo e ha collaborato al volume La Storia delle Storie dell’arte, a cura di O. Rossi Pinelli (2014). Inoltre, ha dedicato diversi contributi al sistema artistico romano tra Sette e Ottocento su riviste e volumi italiani e stranieri, con particolare attenzione alle strategie promozionali, alla mobilità artistica e al ruolo del pubblico e della critica. Attualmente sta conducendo una ricerca sulla storia dell’insegnamento della Storia dell’arte nella scuola italiana (Cenerentola a scuola. Il dibattito sull’insegnamento della storia dell’arte nei licei italiani (1900-1943), Macerata 2023).

Luca Piccoli si è laureato in architettura presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana. Ha approfondito la sua formazione in urbanistica e nella concezione di spazi pubblici tramite esperienze lavorative a Parigi. È attualmente assistente-dottorando presso l’Istituto di Storia e teoria dell’arte e dell’architettura come parte del progetto di ricerca Visibility Reclaimed. Experiencing Rome’s First Public Museums (1733-1870). An Analysis of Public Audiences in a Transnational Perspective (SNF 100016_212922) diretto dalla professoressa Carla Mazzarelli (Università della Svizzera italiana), in cotutela con la professoressa Chiara Piva (Sapienza Università di Roma). Le sue ricerche esplorano le origini dei primi musei pubblici di Roma attraverso le esperienze dei visitatori che vi avevano accesso.

Chiara Piva è professoressa associata nel settore L-ART/04 “Museologia, Critica Artistica e del Restauro” presso l’Università “Sapienza” di Roma. Svolge ricerca principalmente intorno a temi di storia della critica d’arte, museologia e storia del restauro, con uno sguardo che privilegia le connessioni reciproche tra questi ambiti e con particolare attenzione per il XVIII secolo. Ha svolto indagini su questioni di ordinamento e allestimento dei musei di antichità a Roma tra Settecento e Ottocento, ricostruendo teorie e pratiche del restauro delle sculture nel contesto museale. Successivamente ha destinato attenzione alla figura di Anton Maria Zanetti il Giovane (1706-1778), critico d’arte di riconosciuta importanza, modello storiografico per Luigi Lanzi, primo Ispettore alle Pubbliche Pitture della città di Venezia nel Settecento. Più di recente ha dedicato alcuni approfondimenti all’editoria d’arte a colori nel XVIII secolo, indagando sistemi di produzione e ricezione critica di questa peculiare tipologia di incisioni. Fin dai primi anni di ricerca ha accostato all’interesse per le indagini di archivio quello verso gli strumenti informatizzati per la storia dell’arte.

Georg Schelbert ha studiato storia dell’arte, storia medievale e filosofia a Monaco e Bonn. Dal 1997 al 2003 è stato assistente personale di Christoph L. Frommel, direttore della Bibliotheca Hertziana, Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte di Roma, e ha scritto una tesi sui palazzi cardinalizi del Quattrocento a Roma, per la quale ha ottenuto il Dottorato di ricerca a Monaco nel 2005. Fino al 2011 ha lavorato al progetto “Lineamenta – Research Database for Architectural Drawings” sotto la direzione di Elisabeth Kieven presso la Bibliotheca Hertziana ed è stato responsabile, tra l’altro, dello sviluppo del modello di dati. Ha lavorato come assistente di ricerca presso l’Università di Treviri dal 2005 al 2011 e presso l’Institut für Kunst- und Bildgeschichte (IKB) della Humboldt-Universität zu Berlin dal 2011 al 2023. Dall’ottobre 2023 è responsabile del dipartimento Photothek/Collezioni e Digital Humanities dello Zentralinstitut für Kunstgeschichte di Monaco di Baviera. Le sue ricerche si concentrano sulla storia dell’architettura e dell’urbanistica in epoca moderna e sulla documentazione nel campo della storia dell’arte.