24.03.2023

Lives on hold

Studi Migratori, Antropologia Sociale, Roma/online

H17:00-18:30
Serie I Pomeriggi
Ingresso: via Liguria 20

Dates
24.03.2023
Location
Roma/online
Category
Studi Migratori, Antropologia Sociale
Information

H17:00-18:30
Serie I Pomeriggi
Ingresso: via Liguria 20

L’evento si terrà in italiano e inglese a partire dalle H17:00 all’Istituto Svizzero e online.
Per partecipare in presenza a Roma, registrarsi qui.
Per seguire l’evento su Zoom, registrarsi qui.

Serie I pomeriggi
I pomeriggi all’Istituto Svizzero è una serie dedicata alle/ai nostre/i Residenti. È un’occasione per il pubblico per conoscere in dettaglio i progetti ai quali stanno lavorando durante la residenza di quest’anno.

Evento a cura di Michelle von Dach (Roma Calling 2022/2023).

Vite in sospeso
Uno sguardo sulla migrazione irregolare in Italia

Nel corso della conferenza quattro interventi guideranno il pubblico attraverso una discussione sulla forma di migrazione che tende a essere etichettata come ‘irregolare’. Il termine ‘irregolare’ può variare in ‘illegale’ o ‘senza documenti’ e si riferisce alle persone che entrano o vivono negli Stati europei senza un’autorizzazione formale. La presenza di migranti sul territorio degli Stati è precaria e contestata, e la migrazione è invariabilmente intrecciata con la presenza di disuguaglianza e discriminazione. Durante i loro viaggi irregolari e anche una volta attraversati i confini con l’Italia, le/i migranti si trovano ad affrontare numerosi ostacoli di diversa natura: politici, burocratici, legali e culturali.

Programma:

H17:00-17:10 ― Introduzione
Maria Böhmer (Responsabile scientifica Istituto Svizzero), Michelle von Dach

H17:10-17:30 ― (online) Martina Tazzioli, Counter-mapping as counter-archive: a genealogy of refugees’ bridled labour at the French-Italian border

H17:30-17:50 – Michelle von DachStuck in Rome: stuckness as physical and existential (im)mobility. An ethnographic study of various forms of waiting

H17:50-18:10 – Barbara PinelliCorpo, genere, confini. Prassi e genealogie dei regimi umanitari e di frontiera nelle rotte del Mediterraneo Centrale

H18:10-18:30 ― Discussione

H18:30 ― Aperitivo

Biografie:

Barbara Pinelli (Università di Roma Tre) è ricercatrice in Antropologia e co-fondatrice del Centro di Ricerca Escapes. Laboratorio di Studi Critici sulle Migrazioni Forzate. Si occupa di migrazioni forzate intersecate a prospettive di genere e femministe, con uno sguardo specifico rivolto alle politiche di confine e ai regimi umanitari dell’area mediterranea. I suoi principali temi di ricerca riguardano forme di controllo fisico e morale delle/dei rifugiate/i; violenza politica e violenza di genere, in particolare nella loro perpetrazione lungo le traiettorie di mobilità e nei luoghi di arrivo; tipologie di campo e dei luoghi di confinamento come dispositivi di trattenimento fisico e sociale dei rifugiati; relazione fra vulnerabilità e agency trasformativa. È autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali, fra cui Migranti e rifugiate. Antropologia, genere e politica (Raffaello Cortina, 2019), Death and salvation of refugee women on European borders: Race, gender and class of bodies and power (Anthropology Today, 2021), Teleologie dell’emancipazione, senso del sé, trasgressioni. Fratture nella lettura di biografie violate e dell’azione nelle istanze di protezione (Antropologia, 2021). 

Martina Tazzioli (Goldsmiths University of London) esplora i meccanismi biopolitici con cui alcuni soggetti sono razzializzati e governati come ‘migranti’, analizzando l’intreccio tra modalità di oggettivazione e soggettività. Più recentemente, ha indagato la tecnologizzazione del regime di frontiera e il modo in cui le tecnologie costituiscono un campo di battaglia per i migranti, gli Stati e gli attori non statali.

Michelle von Dach (Università di Zurigo) è Dottoranda all’Università di Zurigo e ricercatrice per il progetto Horizon2020 HumMingBird. Nelle zone di confine italiane e per un periodo più lungo a Roma, ha condotto un anno di lavoro etnografico sul campo. Nella sua ricerca si occupa di migrazione ‘irregolare’ in Europa e si concentra in particolare sulla percezione di ‘essere bloccate/i’ e in attesa, sulla clandestinità delle persone sul suolo europeo e sulla riflessione del ruolo dell’agenzia del migrante, spesso sottratta alle ideologie statali e alle narrazioni umanitarie.