Yasmine Hugonnet
H18:00-21:00
MACRO –Â Museo di Arte Contemporanea di Roma
H18:00-21:00
MACRO –Â Museo di Arte Contemporanea di Roma
Allâinterno dellâedizione 2021 di BUFFALO, l’Istituto Svizzero Ăš lieto di annunciare la presenza dellâartista Yasmine Hugonnet (ex Fellow Palermo Calling 2019) che presenterĂ La Ronde / Quatour, un numero di danza complesso che ruota attorno allâidea del cerchio come simbolo ancestrale, al tempo e alla memoria.
Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento dei posti disponibili.
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MACRO, Museo di Arte Contemporanea di Roma
Via Nizza 138, Roma.
Si tratta di una danza rotatoria con quattro corpi, legati da reciproci gesti e fantasmi. Ă una danza rotatoria in cui i volti si girano, cosĂŹ come le schiene, i movimenti, come un arresto del tempo sulla superficie di un vaso. Nella danza rotatoria Ăš lo spazio che si prende il tempo per mutare un corpo in un altro. Ciascun corpo si distende in un altro, seguendo il movimento di un corpo comune attorno a un vuoto di memoria.
La Ronde / Quatour Ăš programmata all’interno di BUFFALO, il festival di arti performative a cura di Michele Di Stefano per Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Azienda Speciale Palaexpo.
La Ronde / Quatour Ăš co-prodotto con il Teatro di Roma.
Programma:
MACRO â Museo d’Arte Contemporanea di Roma, H18:00-21:00
Home Altrove #Roma, Daniele Albanese – 25â
Evento, C.G.J. Collettivo Giulio e Jari – 24â
La Ronde /Quatuor, Yasmine Hugonnet – 50â
Basictension, Serafine1369Â – 20′
Biografia:
Yasmine Hugonnet Ăš una coreografa, ballerina, ricercatrice nata a Montreux, Svizzera. Ha sviluppato il suo linguaggio di danza concentrandosi sulla relazione tra posture, attenzione e immaginazione. Approfondendo la sua comprensione del movimento, dellâattenzione, della nascita di figure, dellâidea di posture come contenitori, allâinterno dei suoi processi ha sviluppato una pratica di ventriloquio. Dal 2018 Ăš supportata dal ThĂ©Ăątre de Vidy (Losanna): ha fondato il CHRONOLOGICAL trio, selezionato per un tour in Svizzera dal Fondo dei Programmatori, e presentato molteplici volte in Francia, Italia e Belgio. Nel settembre 2019 ha creato e presentato il progetto in situ Extensions al Parco Bellerive, con 12 performer della regione di Losanna. Nellâottobre 2019 ha iniziato una residenza di tre mesi a Palermo a Palazzo Butera, come parte del programma di residenza dellâIstituto Svizzero Palermo Calling. In dicembre 2019 ha presentato diversi progetti in questo contesto: un adattamento del progetto Extensions, includendo danzatori italiani, cosĂŹ come le coreografie individuali Se Sentir Vivant e Le Rituel des. Nel 2019 ha concepito Seven Winters, un lavoro che include sette performer e che Ăš stato messo in scena nel settembre 2020 al ThĂ©Ăątre de Vidy e poi al Festival dâAutunno a Parigi (collaborazione tra Atelier de Paris e CCSP), al palco nazionale di Besançon (co-prodotto in partner nel contesto di European Interreg system) e allâADC di Ginevra. Nel 2020 Yasmine Hugonnet ha ricevuto il Label + Romand con il suo progetto Les Porte-Voix, pianificato per il 2022. Yasmine Hugonnet / Arts mouvementĂ©s Ăš attualmente sotto contratto con la cittĂ di Losanna e il Canton Vaud per tre anni, 2020-2022.
«La partizione di La Ronde appare come un singolare lasso di tempo formato da quattro armonie, che non seguono il ritmo ma ricercano un accordo, unâarmonia respiratoria che lega i corpi e supporta i mormorii. Il tempo della danza rotatoria non Ăš un numero ma un fluido, scorre da un corpo allâaltro come un materiale organico, uno scorrimento tra âgiĂ e ancoraâ, una durata resa viva dal trasferimento dei pesi. Una corsa Ăš lanciata di fronte a un gradino sospeso. Un movimento si esaurisce molto dopo lâarrivo del gesto. Il tempo della danza Ăš inafferrabile: mentre vanno dâaccordo o sono in armonia, le figure lanciate nella danza girano piĂč velocemente o piĂč lentamente del passaggio dei corpi durante lo scorrere del movimento. Talvolta sembra addirittura di vederle da dietro, come le ruote delle automobili che ruotano al contrario nei film. CiĂČ dipende forse dalla velocitĂ dellâocchio. Ci si puĂČ accontentare di tenere dâocchio la danza in tondo mentre si osserva lâevoluzione spaziale di un corpo. Ma la si puĂČ anche tenere nellâocchio, quando lo sguardo anticipa o ritarda i suoi motivi, lancia accelerazioni nelle pause, trattiene fasi nei flussi, quando la danza stessa dimostra che vedere Ăšuna danza. Poi solleva davanti ai gesti correnti una fitta nuvola di movimenti virtuali, da emulare o da fingere, nellâebbrezza della metamorfosi, un giro di Epifanie da ballare oltre che da vedere».
(Testo di Mathieu Bouvier, settembre 2016)