Arte ri-programmata
Inaugurazione: giovedì 5 marzo 2015 h. 18.30
Introduzione
Reenactment come metodo
Viavai
Inaugurazione: giovedì 5 marzo 2015 h. 18.30
Arte ri-programmata: un manifesto aperto con opere di Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele Devecchi, Grazia Varisco, Thibault Brevet, Fabio Franchino, Martin Fröhlich, Giorgio Olivero, Yvonne Weber
L’introduzione delle pratiche di produzione e progettazione peer-to-peer e dell’open design, e la loro diffusione in ambito artistico per studiare e conservare opere che combinano arte, design e tecnologia sono il tema del progetto Arte ri-programmata: un manifesto aperto.
Thibault Brevet, Martin Fröhlich, Yvonne Weber e Todo sono stati invitati a realizzare nuovi lavori a partire dalle opere programmate e cinetiche del Gruppo T (Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco) attraverso l’uso di tecnologie hardware e software open source, e a rilasciare una documentazione in Creative Commons per supportare la riproducibilità e l’estensione delle opere ri-programmate da parte di altre persone.
La definizione “Arte programmata” fu usata per la prima volta da Bruno Munari per l’Almanacco Letterario Bompiani 1962, e divenne il titolo della mostra dello stesso anno, curata dall’artista e designer milanese nel negozio Olivetti di Milano. In mostra con Munari espone il Gruppo T che, tra la fine degli anni cinquanta e gli anni sessanta, ha prefigurato la nostra realtà mobile, iperconnessa, variabile e metamorfica realizzando opere e ambienti che interagiscono con il corpo dello spettatore. Questi pionieri di un’arte partecipata e algoritmica realizzarono oggetti attraverso l’applicazione di processi analoghi a quelli della ricerca tecnologica e di design, ovvero creando prototipi poi riprodotti come serie di artefatti varianti, per realizzare un’arte di tutti.
La mostra all’Istituto Svizzero di Roma – sede di Milano presenta i risultati di una ricerca-azione iniziata durante un workshop organizzato nel settembre 2014 alla SUPSI di Lugano. Insieme alle opere di artisti e designer coinvolti nel progetto, vengono esposte opere originali del Gruppo T e i multipli della riedizione Alessi. Su questi lavori si è basata la costruzione delle nuove opere riprogrammate presenti in mostra, accompagnate da una documentazione aperta – disponibile sulla piattaforma www.reprogrammed-art.cc – per favorirne la riproduzione da parte di chiunque.
La mostra è realizzata nell’ambito del progetto Arte ri-programmata: un manifesto aperto, coordinato da Serena Cangiano e Davide Fornari, in collaborazione con Azalea Seratoni, promosso dal Laboratorio cultura visiva della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, in partenariato con Museo Alessi, Archivio Gabriele Devecchi, Archivio Gianni Colombo, Arduino, ECAV – Ecole cantonale d’art du Valais, SGMK – Società svizzera di arte meccatronica, Wemake.
Il progetto è stato realizzato nell’ambito di Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia e ha ricevuto il supporto del Percento culturale Migros.
Informazioni: t@reprogrammed-art.cc – www.reprogrammed-art.cc
Viavai
Il programma di scambi binazionali Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia è promosso dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia ed è realizzato in partenariato con i cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo, la Fondazione Ernst Göhner. L’iniziativa si avvale del patrocinio degli Assessorati alla Cultura della Regione Lombardia e del Comune di Milano. Il programma mira a intensificare le sinergie creative e produttive fra Svizzera e Lombardia attraverso una serie di progetti e azioni.
Alcuni di questi saranno ospitati tra novembre 2014 e marzo 2015 nella sede dell’Istituto Svizzero a Milano. Il programma completo sul sito Viavai.
Arte ri-programmata: il reenactment come metodo
Incontro con Giovanni Anceschi, Serena Cangiano, Marco Scotini, Azalea Seratoni
Giovedì 12 marzo 2015 ore 18.30
Istituto Svizzero di Milano
Nell’ambito della mostra Arte riprogrammata: un manifesto aperto, l’incontro si propone di discutere del re-enactment come metodo d’indagine per la ricerca, la conservazione e la messa in scena dell’arte programmata e cinetica.
All’incontro partecipano Marco Scotini, direttore dell’Archivio Gianni Colombo, che illustrerà i problemi che riguardano la ricostruzione degli ambienti di Gianni Colombo e in particolare di Spazio elastico; Giovanni Anceschi, che esplorerà con Azalea Seratoni, storica dell’arte e curatrice, il progetto di riedizione dell’arte moltiplicata del Gruppo T e l’esperienza di Miriorama 8; Serena Cangiano, ricercatrice SUPSI, che racconterà la ricerca-azione del progetto Arte riprogrammata.