From Mimesis to Machine
Serie Innovation
Via Liguria 20, Roma
H10:00-21:00
Serie Innovation
Via Liguria 20, Roma
H10:00-21:00
From Mimesis to Machine: AI and the Evolution of Artistic Creation
Nell’ambito della serie Innovation, in collaborazione con HEAD – Genève
L’evento si terrà in inglese
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Con l’intelligenza artificiale sempre più integrata nella pratica artistica, vengono messe in discussione idee consolidate di creatività, originalità e autorialità. Dalle immagini e testi generativi alle installazioni interattive, l’IA sta trasformando non solo il modo in cui l’arte viene prodotta, ma anche quello in cui viene insegnata e compresa. Questo cambiamento solleva interrogativi urgenti: Cosa significa creare nell’epoca delle macchine generative? Come viene ridefinita la creatività quando l’artista lavora in dialogo con codice, dataset e algoritmi? E in che modo le istituzioni educative possono rispondere criticamente a queste trasformazioni?
Sebbene spesso percepita come una rottura con la tradizione, l’arte generata dall’IA è profondamente intrecciata con pratiche artistiche storiche. Questo evento esplora la continuità tra i sistemi generativi contemporanei e modalità precedenti di produzione artistica fondate su imitazione, variazione e trasformazione, principi al cuore del canone classico. Come gli artisti del Rinascimento che apprendevano copiando e adattando forme consolidate, anche i sistemi di IA di oggi generano nuovi contenuti rielaborando materiale esistente, riflettendo, piuttosto che rifiutando, idee storiche su come si sviluppa l’arte.
Allo stesso tempo, questa continuità solleva domande fondamentali: la creatività guidata dall’IA può andare oltre l’imitazione e contribuire in modo significativo all’evoluzione artistica? Come possiamo fare in modo che favorisca l’innovazione, evitando di rinforzare una stagnazione stilistica? In che modo l’artista può usare l’IA a sostegno dell’intuizione e dell’impegno critico? Come influenzano i dati di addestramento dell’IA i bias estetici che essa riproduce — e come possiamo garantire una pluralità di riferimenti e prospettive nell’educazione artistica?
Se nella progettazione e nell’architettura il riferimento al passato riflette storia e tradizione, e se lə creatorə umani interagiscono criticamente con le proprie fonti mentre l’IA non può farlo, quale ruolo potrebbe avere l’intelligenza artificiale nel plasmare il futuro del discorso artistico?
From Mimesis to Machine riunisce artistə, designer, storicə ed educatorə per una giornata di conversazioni, workshop e performance all’Istituto Svizzero. Il programma indaga come l’intelligenza artificiale stia ridefinendo il nostro rapporto con le immagini, la tradizione e la conoscenza, e in che modo la formazione artistica possa rispondere a questi cambiamenti in modo critico e creativo.

PROGRAMMA:
H10:00-10:30 Caffè di benvenuto e saluti istituzionali
Ilyas Azouzi (Responsabile Scientifico presso Istituto Svizzero)
H10:30-12:30 Datacraft. Rethinking Machine Learning for Art and Design
Workshop di Alexia Mathieu e Vytas Jankauskas (HEAD – Genève)
Datacraft è un progetto di ricerca e creazione guidato dal Master in Media Design e dal Digital Pool della HEAD – Genève, con il supporto della HES-SO Genève. Il progetto esplora nuovi approcci creativi attraverso la costruzione di dataset personalizzati e l’addestramento di modelli generativi per le pratiche artistiche e di design. La presentazione del team di Datacraft sarà seguita da un breve workshop con Matteo Loglio (oio studio), che condividerà la formula sviluppata per il progetto, un’occasione per imparare a curare un piccolo dataset e ad addestrare un modello ludico.
H12:30-13:30 Pausa
H13:30-15:30 Teaching Creativity in the Age of Algorithms
Panel e presentazioni:
Alexia Mathieu and Douglas Stanley (HEAD – Genève)
Christopher Salter (ZHdK)
Gianna Angelini (AANT)
Riccardo Baccani (NABA)
Moderazione:
Adrian Notz (ETH Zurich)
H15:30-16:00 Pausa caffè
H16:00-16:45 Playable Cinema
Workshop di Douglas Stanley e Faust Perillaud (HEAD – Genève)
Playable Cinema è un progetto di ricerca che esplora come l’intelligenza artificiale possa muoversi lungo la frontiera invisibile tra la storia del cinema e il gioco interattivo. Utilizzando il machine learning per analizzare centinaia di film western, costruisce un database generativo in cui frammenti della storia del cinema e flussi di gioco dal vivo si fondono l’uno nell’altro; dove il joystick diventa uno strumento di montaggio per un infinito sogno febbrile western che si ripete in loop attraverso i fantasmi della storia cinematografica.
H16:45-18:15 Machine Visual Culture: Recombination and Canon in Art History
Panel e discussione:
Leonardo Impett (Biblioteca Hertziana, Cambridge University)
From Visual Culture to Tensor Culture
Stephanie Santschi (University of Zurich)
Making Boundaries Visible: AI as Critical Tool in Japanese Visual Studies
Moderazione:
Valentine Bernasconi (Università di Bologna)
H18:15-18:30 Pausa
H18:30-19:15 Creativity: From Dada to AI
Keynote di Adrian Christopher Notz (ETH Zurich)
H19:15-20:00 Aperitivo
H20:00 Musica e performance IA by Le Slie’s
Con Fabrizio di Salvo, Roberto Maqueda con Anna Wszeborowska (University of the Arts London)
Le Slie’s rappresenta uno strumento di nuova invenzione, concettualmente basato sui principi tecnici del Leslie speaker e sulla nuova composizione collaborativa di Fabrizio Di Salvo e Roberto Maqueda, con l’obiettivo di promuovere le interazioni compositive attraverso l’integrazione dell’intelligenza artificiale.
Gianna Angelini è Direttrice Scientifica e Responsabile delle Relazioni Internazionali presso l’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie (AANT) di Roma. Ha conseguito un dottorato in Studi Culturali in Germania e svolto ricerca postdoc nel Regno Unito nei campi dell’arte e della multimedialità. Dal 2005 insegna discipline legate alla comunicazione visiva, tra cui semiotica dei testi audiovisivi, percezione ed estetica. Ha pubblicato due monografie e numerosi articoli su riviste italiane e internazionali. Ha ricoperto incarichi istituzionali, tra cui la vicepresidenza dell’Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti (TP). Nel 2015 ha fondato Cr.A.Sh, un’associazione di promozione sociale che connette arte e sviluppo territoriale.
Riccardo Baccani è docente con ampia esperienza in Graphic Design e Tecnologie Creative. Dal 2017 al 2022 ha lavorato come Academic Specialist nell’area di Graphic Design e Art Direction a NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. Attualmente è docente a tempo pieno specializzato in Computer Graphics, Motion Graphics, 3D Animation & VFX e Generative AI for Creative Productions, corso introdotto nel 2023–24 dopo tre anni di ricerca. Si occupa di integrare tecnologie emergenti nelle pratiche di visualizzazione per il design. Dal 2024 coordina una divisione di Arti Applicate dedicata ad attività interdisciplinari di R&D nel campo dell’AI generativa per la didattica del design.
Valentine Bernasconi è ricercatrice postdoc all’Università di Bologna, presso il Virtual and Augmented Reality Lab. Con una formazione multidisciplinare in informatica, storia dell’arte e multimedia design, unisce approcci artistici, storici e computazionali nello studio delle immagini digitali. La sua ricerca indaga come le nuove tecnologie possano rivelare dimensioni comunicative e pattern compositivi nascosti nelle opere. Ha collaborato a mostre al Museum für Gestaltung, al Jeu de Paume e all’Helsinki Biennial. Ha conseguito un MEng in Digital Humanities all’EPFL e un dottorato all’Università di Zurigo. Dal 2023 al 2024 è stata research fellow presso l’Istituto Svizzero di Roma e visiting researcher alla Bibliotheca Hertziana.
Cresciuto nel Baselland, Fabrizio di Salvo concentra il suo lavoro sul superamento delle nozioni essenzialiste e antropocentriche dell’essere, esplorando i confini tra umano e non-umano e i loro punti di dissolvenza. Nell’intreccio tra biologia e tecnologia, la sua pratica sonora mira a creare uno spazio intimo di comprensione. Ha esposto in istituzioni come Kunsthalle Bern, Kunsthaus Pasquart Biel, Kunstmuseum La Chaux-de-Fonds, Museum der Kulturen Basel, Landesmuseum Zürich, Kunsthalle Winterthur, Milano Musica, Wien Modern, Ars Electronica, Sonica Glasgow, SPOR Festival Copenhagen e molti altri.
Leonardo Impett è Research Group Leader alla Bibliotheca Hertziana, Assistant Professor in Digital Humanities presso la Faculty of English dell’Università di Cambridge e Bye-Fellow in Digital Humanities al Selwyn College. La sua ricerca incrocia approcci dell’AI con la storia dell’arte, esaminando bias e ideologie visive nei sistemi di intelligenza artificiale. Collabora frequentemente con istituzioni culturali come Liverpool Biennial, Royal Opera House e Whitney Museum. Con un background in ingegneria e machine learning, ha lavorato presso il Cambridge Machine Learning Lab, il Rainbow Group della Computer Lab e Microsoft Research Cairo. Il suo dottorato (EPFL) riguardava l’uso della computer vision per la “lettura distante” della storia dell’arte.
Vytas Jankauskas è responsabile del Digital Pool di HEAD–Genève e guida programmi di innovazione sociale presso l’Innovation Lab di La Plateforme, a Marsiglia. È inoltre artista dei media, specializzato in oggetti connessi e intelligenza artificiale. La sua pratica indaga criticamente come la tecnologia plasmi gli spazi quotidiani. Il suo lavoro è stato presentato al Medialab Matadero, V&A Digital Design Weekend, Tate Modern Late Exchange, CCCB (con Superflux), Chroniques Biennale, Chronus Art Center, Salone del Mobile, ISEA, Cité du Design Saint-Étienne e altri.
Alexia Mathieu è assistant professor e direttrice del Master in Media Design alla HEAD – Genève. La sua ricerca riguarda metodi user-centred per la creazione di dispositivi interattivi e nuove forme narrative. Ha lavorato in agenzie di design a San Francisco, Boulder e Londra, applicando approcci progettuali orientati al futuro a contesti reali. Diplomata in Textile Design a La Cambre (Bruxelles) e con un Master in Material Futures alla Central Saint Martins (UAL), oggi esplora lo storytelling interattivo, la digital fashion e l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle pratiche contemporanee di design.
Percussionista di formazione, Roberto Maqueda si definisce un artista eterodosso interessato alla creazione d’avanguardia connessa ai mondi elettronici. Si è esibito in contesti come SONICA, SPOR Festival, Manifeste o MaerzMusik. Le sue influenze includono Fred Frith, Steven Schick, Christian Dierstein e Håkon Stene. Ha suonato in tutta Europa, oltre a tour in America e Asia. È co-direttore artistico del FOG – Festival offener Genres a Basilea. Nel 2017 ha ricevuto lo Young Creation Award di INJUVE (Spagna). Con Jennifer Torrence sviluppa 10staements.com, progetto sulle pratiche collaborative.
Adrian Notz è curatore indipendente e docente con base a Zurigo. Ha studiato media temporali e arti visive alla University of the Arts Bremen e Theory of Art and Design alla Zurich University of the Arts. Nel 2024 ha co-curato AAA Experiments alla Kunsthalle Zurich; nel 2023 la Art Encounters Biennial a Timișoara. È docente all’ETH Zürich, dove ha guidato il programma AI+Art (2021–2024). In precedenza è stato curatore alla Tichy Ocean Foundation e direttore artistico del Cabaret Voltaire (2012–2019). Ha organizzato numerosi progetti internazionali collaborando con artisti, scienziati, attivisti e teorici.
Faust Perillaud è un artista attivo tra arte interattiva e game design. La sua pratica utilizza codice, elettronica, console sperimentali e setup di gioco personalizzati per creare paesaggi e specie immaginarie. Si è formatə all’ESAAIX (Francia) e a HEAD – Genève. Il suo approccio al game design nasce nel collettivo Pang-Pang Club, dedicato alla sperimentazione videoludica e alla critica dell’industria del gaming. È membro di Bestioles Studio (Ginevra).
Simone Rebaudengo e Matteo Loglio sono i fondatori di oio — una creative company impegnata a trasformare le tecnologie emergenti in una realtà accessibile, quotidiana e sostenibile, per gli esseri umani e oltre. È un piccolo team che mira a generare un impatto superiore alla propria impronta, aiutando grandi aziende, piccole startup e istituzioni culturali a progettare prodotti e strumenti per un futuro meno noioso. Tra le loro collaborazioni figurano YouTube, IKEA, Google, SPACE10, il Museum of the Future e Samsung, tra gli altri.
Christopher Salter è direttore dello Immersive Arts Space (IAS) alla ZHdK ed è un artista attivo. Precedentemente è stato Chair of New Media, Technology and the Senses alla Concordia University e co-direttore dell’Hexagram Network for Research and Creation. Ha pubblicato tre monografie su arti e tecnologie digitali e ha un’ampia esperienza didattica nell’istruzione superiore. Nell’ambito della formazione continua, è responsabile del modulo su storia, filosofia ed etica dell’AI.
Stephanie Santschi è Postdoctoral Fellow alla cattedra di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale dell’Università di Zurigo, specializzata in Digital Humanities e storia dell’arte giapponese. Studia come le immagini creano e trasmettono conoscenza, con particolare attenzione alla cultura delle stampe giapponesi, alle metodologie digitali e alle infrastrutture partecipative per la ricerca visiva. È PI della piattaforma di citizen science Drawing from the Crowd. In passato ha collaborato con il British Museum e con progetti di digital curation dell’Università di Zurigo.
Douglas Edric Stanley insegna Algorithmic Design e Playable Media nel Master in Media Design della HEAD – Genève. Nel 1998 ha fondato l’Atelier Hypermédia all’École supérieure d’art d’Aix-en-Provence, dedicato all’esplorazione di algoritmi e codice come materiali artistici, con particolare attenzione al gioco come metodo di esplorazione di forme emergenti. Ha organizzato numerosi workshop di creative programming per musei, università e istituzioni culturali, e ha partecipato come artista e curatore a molte mostre internazionali.
Anna Wszeborowska è sviluppatrice software indipendente e ricercatrice nel campo dei sistemi interattivi in tempo reale per musica e audio. La sua ricerca esplora strategie per sostenere l’espressione musicale attraverso l’AI. Ha oltre dieci anni di esperienza nell’industria creativa, inclusa la posizione di Technical Principal presso Ableton a Berlino. Dal 2022 collabora con la University of the Arts London su un progetto dedicato all’uso etico dell’AI nelle pratiche musicali. Parallelamente sta svolgendo un dottorato part-time. Tiene keynote in conferenze internazionali e partecipa a programmi di mentoring per comunità sottorappresentate nel settore tecnologico.
Cowpoke Cabin, Playable Cinema Project, IRAD, HEAD – Genève
Soyun Park, Datacraft, 2025
Le Slie’s © Fabrizio Di Salvo