14.12.2016

Raving Iran. Visioni Fuori Raccordo

Cinema, Roma

Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano 8

Introduzione

Dettagli

Biografia

Dates
14.12.2016
Location
Roma
Category
Cinema
Information

Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano 8

L’Istituto Svizzero di Roma, insieme al festival Visioni Fuori Raccordo, invita alla proiezione del film Raving Iran della regista Susanne Regina Meures. Il film, prodotto in Svizzera da Christian Frei, racconta la storia di Anoosh e Arash, due giovani dj di Teheran che si confrontano con la difficile e oppressiva condizione del loro paese. Il loro desiderio di libertà li porterà a scontrarsi con la realtà che li circonda, fino ad una svolta improvvisa: la chiamata dagli organizzatori del più importante festival di musica elettronica al mondo, a Zurigo.

La proiezione del film, in anteprima a Roma, si svolgerà mercoledì 14 dicembre al Teatro Palladium, alle ore 20:00. A seguire ci sarà un incontro pubblico con la regista e i due protagonisti del film. Visioni Fuori Raccordo si sposterà poi al Rashomon, dove alle 23:00 Anoosh e Arash suoneranno dal vivo con il loro progetto Blade&Beard per il party finale del festival.

Il film
Raving Iran (Germania – Svizzera, 2016, 84′)
Regia e sceneggiatura: Susanne Regina Meures
Produttore: Christian Frei
Cast: Anoosh, Arash
Musiche originali: Blade&Beard, Ghazal Shakeri, Stefan Willenebber, Roland Widmer

Visioni Fuori Raccordo
Giunto alla sua nona edizione, dal 10 al 14 dicembre il festival presenta un concorso di documentari italiani prodotti nell’ultimo anno. La sezione “Visioni Internazionali – HomeLANDS” porta per la prima volta a Roma una selezione di documentari provenienti dai principali Festival Internazionali.

Raving Iran, musica come atto di ribellione
di Muriel Del Don

Il film di Susanne Regina Meures, in anteprima mondiale nella sezione Svizzera del festival Visions du Réel, ci porta in un mondo in cui la musica è sinonimo di libertà. Raving Iran è una favola con un retrogusto amaro, un viaggio nelle profondità di una società, quella iraniana di oggi, che non lascia spazio a sogni e desideri.
Anoosh e Arash sono i protagonisti di un viaggio intenso e toccante, che li porta ad abbandonare forzatamente la loro terra nel nome di una utopica libertà. La loro passione è la house music, che gli permette di esprimere liberamente il loro profondo disagio. Combattono per organizzare un rave a Tehran: tutto deve essere mantenuto segreto, e il più piccolo passo falso potrebbe essergli fatale.

Raving Iran ricorda a tratti un film di spionaggio, in cui la paranoia prende il sopravvento e la libertà rischia di avere un prezzo troppo alto. Come è possibile sopravvivere e mantenere la propria individualità in un paese in cui tutto è rigorosamente controllato? Ha ancora senso parlare di “giovani” in una città che ha smarrito la sua forza vitale?
Per sfuggire al controllo oppressivo della polizia, Anoosh e Arash decidono di lasciare il paese, ma nulla può prepararli a quello che dovranno affrontare, dopo essere stati dolorosamente strappati dalla loro cultura e dalle loro famiglie.
L’opportunità di mettere in moto il loro piano di fuga arriva in maniera inaspettata, proprio quando sembravano essersi rassegnati al loro destino. Gli organizzatori della famosa Street Parade di Zurigo, uno dei più grandi raduni techno del mondo, li invitano in Svizzera per un live che diventa per loro il simbolo della speranza per la libertà.

Susanne Regina Meures filma la gioventù da vicino in modo molto personale, come se cercasse di riverlarne i più intimi segreti. Le scene del film, che spesso sono state girate con un telefono cellulare per motivi di sicurezza, sono dirette e “grezze”, quasi brutali nella loro urgenza.
I desideri personali dei due protagonisti si mescolano in modo quasi sublime con la loro ricerca dell’euforia collettiva (nei rave party underground), in un continuo andare e venire tra realtà e sogno.
L’unico momento in cui Anoosh e Arash possono vivere liberamente la loro gioventù è quando sono sul palco, attraverso i beat della musica elettronica. Questa diventa sinonimo di libertà e di una salutare ribellione, unico modo per esprimere il proprio mondo interiore che ha ormai raggiunto il punto di rottura. Susanne Regina Meures trasmette questo mondo sospeso tra illusione e realtà attraverso immagini ipnotiche di corpi che si lasciano andare completamente alla musica, come in un esorcismo liberatorio.

I protagonisti di Raving Iran resistono, nel mezzo del nulla, in una società che li vorrebbe sottomessi come bravi soldatini. La loro è una ricerca di apertura verso un mondo e verso un futuro in cui la libertà di espressione regna suprema. Anoosh e Arash sono affamati di vita e vogliono cogliere e mordere la loro giovinezza a tutti i costi. La regista cerca di catturare gli attimi emotivamente difficili che li spingono a lasciare il loro paese: i protagonisti del suo film non sono supereroi senza paura, ed è questo che li rende profondamente umani. I loro dubbi, paure, e il modo in cui mettono tutto in discussione (cosa ha in serbo il futuro per loro?) sono parte della loro formazione, e della loro emancipazione: da un paese che li ha fatti nascere ma che non vuole lasciarli crescere, e sopratutto, da una società che non tollera alcuna forma di “differenza”. Un film ipnotico.

Susanne Regina Meures
Nata in Germania, dal 2000 al 2006 ha studiato Fotografia e Storia dell’arte a Londra. Dal 2002 ha collaborato come freelance con la stampa e la televisione. Nel 2016 ha ottenuto il master in Cinematografia presso la Zürcher Hochschule der Künste (ZhdK). Raving Iran (2016), il suo primo lungometraggio documentario, è il suo film di diploma. È stato presentato in anteprima mondiale al festival Visions du Réel a Nyon, dove ha vinto il Prix du Jury SSA/Suissimage, aprendosi il cammino verso il circuito dei festival. Raving Iran è stato presentato anche ai festival di Locarno, Hot Docs di Toronto, DOK.fest di Monaco, Bel Docs di Belgrado e Iranian Film Festival di Zurigo.