11.06.2021—12.06.2021

Yasmine Hugonnet

Danza, Performance, Roma

H18:00-21:00
MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma

Dates
11.06.2021
12.06.2021
Location
Roma
Category
Danza, Performance
Information

H18:00-21:00
MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma

All’interno dell’edizione 2021 di BUFFALO, l’Istituto Svizzero è lieto di annunciare la presenza dell’artista Yasmine Hugonnet (ex Fellow Palermo Calling 2019) che presenterà La Ronde / Quatour, un numero di danza complesso che ruota attorno all’idea del cerchio come simbolo ancestrale, al tempo e alla memoria.

Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento dei posti disponibili.
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MACRO, Museo di Arte Contemporanea di Roma
Via Nizza 138, Roma.

Si tratta di una danza rotatoria con quattro corpi, legati da reciproci gesti e fantasmi. È una danza rotatoria in cui i volti si girano, così come le schiene, i movimenti, come un arresto del tempo sulla superficie di un vaso. Nella danza rotatoria è lo spazio che si prende il tempo per mutare un corpo in un altro. Ciascun corpo si distende in un altro, seguendo il movimento di un corpo comune attorno a un vuoto di memoria.

La Ronde / Quatour è programmata all’interno di BUFFALO, il festival di arti performative a cura di Michele Di Stefano per Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Azienda Speciale Palaexpo.
La Ronde / Quatour è co-prodotto con il Teatro di Roma.

Programma:
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, H18:00-21:00

Home Altrove #Roma, Daniele Albanese – 25’

Evento, C.G.J. Collettivo Giulio e Jari – 24’

La Ronde /Quatuor, Yasmine Hugonnet – 50’

Basictension, Serafine1369 – 20′

Consultare il programma completo di BUFFALO qui.

Biografia:

Yasmine Hugonnet è una coreografa, ballerina, ricercatrice nata a Montreux, Svizzera. Ha sviluppato il suo linguaggio di danza concentrandosi sulla relazione tra posture, attenzione e immaginazione. Approfondendo la sua comprensione del movimento, dell’attenzione, della nascita di figure, dell’idea di posture come contenitori, all’interno dei suoi processi ha sviluppato una pratica di ventriloquio. Dal 2018 è supportata dal Théâtre de Vidy (Losanna): ha fondato il CHRONOLOGICAL trio, selezionato per un tour in Svizzera dal Fondo dei Programmatori, e presentato molteplici volte in Francia, Italia e Belgio. Nel settembre 2019 ha creato e presentato il progetto in situ Extensions al Parco Bellerive, con 12 performer della regione di Losanna. Nell’ottobre 2019 ha iniziato una residenza di tre mesi a Palermo a Palazzo Butera, come parte del programma di residenza dell’Istituto Svizzero Palermo Calling. In dicembre 2019 ha presentato diversi progetti in questo contesto: un adattamento del progetto Extensions, includendo danzatori italiani, così come le coreografie individuali Se Sentir Vivant e Le Rituel des. Nel 2019 ha concepito Seven Winters, un lavoro che include sette performer e che è stato messo in scena nel settembre 2020 al Théâtre de Vidy e poi al Festival d’Autunno a Parigi (collaborazione tra Atelier de Paris e CCSP), al palco nazionale di Besançon (co-prodotto in partner nel contesto di European Interreg system) e all’ADC di Ginevra. Nel 2020 Yasmine Hugonnet ha ricevuto il Label + Romand con il suo progetto Les Porte-Voix, pianificato per il 2022. Yasmine Hugonnet / Arts mouvementés è attualmente sotto contratto con la città di Losanna e il Canton Vaud per tre anni, 2020-2022.

«La partizione di La Ronde appare come un singolare lasso di tempo formato da quattro armonie, che non seguono il ritmo ma ricercano un accordo, un’armonia respiratoria che lega i corpi e supporta i mormorii. Il tempo della danza rotatoria non è un numero ma un fluido, scorre da un corpo all’altro come un materiale organico, uno scorrimento tra “già e ancora”, una durata resa viva dal trasferimento dei pesi. Una corsa è lanciata di fronte a un gradino sospeso. Un movimento si esaurisce molto dopo l’arrivo del gesto. Il tempo della danza è inafferrabile: mentre vanno d’accordo o sono in armonia, le figure lanciate nella danza girano più velocemente o più lentamente del passaggio dei corpi durante lo scorrere del movimento. Talvolta sembra addirittura di vederle da dietro, come le ruote delle automobili che ruotano al contrario nei film. Ciò dipende forse dalla velocità dell’occhio. Ci si può accontentare di tenere d’occhio la danza in tondo mentre si osserva l’evoluzione spaziale di un corpo. Ma la si può anche tenere nell’occhio, quando lo sguardo anticipa o ritarda i suoi motivi, lancia accelerazioni nelle pause, trattiene fasi nei flussi, quando la danza stessa dimostra che vedere èuna danza. Poi solleva davanti ai gesti correnti una fitta nuvola di movimenti virtuali, da emulare o da fingere, nell’ebbrezza della metamorfosi, un giro di Epifanie da ballare oltre che da vedere».

(Testo di Mathieu Bouvier, settembre 2016)