07.02.2018

Archeologia svizzera nel Mediterraneo occidentale, 2018

Conference, Roma

Introduzione

Programma

Biografie

Dates
07.02.2018
Location
Roma
Category
Conference

L’Istituto Svizzero ospita per la terza volta i dipartimenti di archeologia delle UniversitĂ  svizzere offrendo una piattaforma di lavoro e discussione volta a dare maggiore visibilitĂ  alla ricerca archeologica svizzera nel Mediterraneo.

I primi due incontri hanno dato l’opportunitĂ  di presentare i progetti di ricerca di giovani ricercatori; il terzo incontro è invece dedicato ai progetti istituzionali. I partecipanti includono i professori d’archeologia classica delle UniversitĂ  di Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, Neuchâtel e Zurigo.

Il programma comprende workshop interni (8 febbraio), una tavola rotonda aperta al pubblico e una conferenza serale a cura del Prof. Martin A. Guggisberg, professore d’archeologia classica all’UniversitĂ  di Basilea (7 febbraio).

Martin Guggisberg
Martin Guggisberg è professore di archeologia classica all’UniversitĂ  di Basilea. Le sue ricerche si concentrano sulla Grecia arcaica, l’etĂ  del ferro e l’epoca coloniale in Italia, gli scambi culturali nelle zone di contatto del Mediterraneo, l’arte celtica e la tarda antichitĂ . Dal 2009 dirige gli scavi dell’UniversitĂ  di Basilea nella necropoli di Macchiabate a Francavilla Marittima in Calabria.

Lorenz E. Baumer
Lorenz E. Baumer è professore ordinario di Archeologia Classica all’UniversitĂ  di Ginevra. L’unitĂ  di archeologia classica sta realizzando diversi progetti di ricerca e di scavo in Calabria, Sicilia, Albania e in Grecia e propone regolarmente esposizioni temporanee alla sua Collezione di gessi. Il progetto presentato è sviluppato in collaborazione con l’UniversitĂ  di Renmin, Pechino.

HĂŠdi Dridi
Titolare della cattedra di archeologia del Mediterraneo antico all’UniversitĂ  di Neuchâtel, Hedi Dridi è uno specialista in archeologia punica. Il suo lavoro si concentra in particolare sulla circolazione di persone, beni e idee nel Mediterraneo preromano. Conduce anche ricerche sulla storia e l’archeologia del Nord Africa.

Michel E. Fuchs 
Michael E. Fuchs è professore associato in archeologia delle province romane, Facoltà di Lettere, Università di Losanna, direttore del progetto Derecik (2007-2014), collabora al programma Lambèse (2015-) ed è esperto di pitture murali e graffiti antichi a Pompei, Smirne e in Tunisia.

Elena Mango
Elena Mango è professore ordinario di Archeologia del Mediterraneo presso l’UniversitĂ  di Berna e direttrice dell’Antikensammlung dell’UniversitĂ . Dirige i progetti di ricerca sul terreno nella colonia greca di Himera, Piano del Tamburino.

Karl Reber
Karl Reber è titolare della cattedra d’archeologia classica all’Università di Losanna e direttore della Scuola svizzera d’archeologia in Grecia.  È responsabile degli scavi svizzeri a Eretria e Amarynthos.

Christoph Reusser
Christoph Reusser è professore ordinario di Archeologia Classica presso l’UniversitĂ  di Zurigo e direttore della Collezione Archeologica. Dirige i progetti di ricerca e scavo sul Monte Iato in Sicilia e nell’abitato etrusco di Spina (Ferrara).

Programma

Dalle H14:00
Tavola rotonda: Progetti di ricerca d’archeologia classica nel Mediterraneo delle UniversitĂ  svizzere

H14:00
Benvenuto, Adrian Brändli (Responsabile scientifico, Istituto Svizzero)

H14:15-14:45
Prof. Christoph Reusser, UniversitĂ  di Zurigo: I progetti di ricerca dell’Istituto di Archeologia dell’UniversitĂ  di Zurigo

H14:45-15:15
Prof. Elena Mango, UniversitĂ  di Berna: Il progetto di ricerca dell’UniversitĂ  di Berna nella colonia greca di Himera, Sicilia

H15:15-15:45
Prof. Karl Reber, Università di Losanna: Progetti di ricerca correnti della Scuola svizzera di archeologia in Grecia 

H15:45-16:15
Pausa caffè

H16:15-16:45
Prof. Michel E. Fuchs, Università di Losanna, Il progetto Derecik: I risultati e le difficoltà di una missione archeologica svizzera nella provincia di Bursa in Turchia e Il programma Lambèse: un progetto in collaborazione di uno studio urbanistico della città antica sotto la direzione di Aïcha Malek, ricercatore al CNRS, Parigi, e Prof. Youcef Aibeche, Università di Setif, Algeria

H16:45-17:15
Prof. HĂŠdi Dridi, UniversitĂ  di Neuchâtel e Dr. Lorenza Ilia Manfredi, prima ricercatrice, ISMA‐CNR, Roma: Il massiccio dell’atlante tra il sahara e il mediterraneo: risorse, percorsi e antichi insediamenti

H17:15-17:45
Prof. Lorenz E. Baumer, Università di Ginevra: L’impero romano e la Cina – testimonianze archeologiche di contatti mercantili a lunga distanza

H17:45-18:00
Conclusioni

H19:00
Conferenza del Prof. Martin A. Guggisberg, UniversitĂ  di Basilea
Contatto, scambio, resistenza: La necropoli indigena di Macchiabate a Francavilla Marittima e l’arrivo dei primi Greci in Sibaritide

Situato sul golfo di Taranto, l’abitato indigeno di Francavilla Marittima fungeva da importante tappa e punto di riferimento per i marinai, i commercianti e i coloni che nell’ambito dell’espansione greca e fenicia dell’VIII secolo a. C. esploravano le coste dell’Italia meridionale. Grazie alla ricca documentazione archeologica il sito rivela in modo esemplare il processo d’incontro tra i primi migranti provenienti dal bacino del Mediterraneo orientale e la popolazione indigena, interrotto bruscamente dalla fondazione della colonia greca di Sibari, avvenuta intorno al 720 a. C. a pochi chilometri di distanza da Francavilla Marittima. Gli scavi dell’Università di Basilea nella necropoli di Macchiabate hanno permesso di fare luce su una pluralità di reazioni individuali all’incontro con la cultura allotria, che spaziano da una resistenza volutamente legata alla tradizione locale fino a un’appropriazione ‘avveniristica’ dei nuovi modi di vita culturale.