L’Istituto Svizzero di Roma presenta Stockage, mostra personale di John M Armleder. L’esposizione, che si terrà negli spazi di Villa Maraini, raccoglie una serie di opere che attraversano la lunga carriera dell’artista svizzero, oltre ad alcune creazioni site specific.
Il giorno successivo all’inaugurazione, venerdì 17 marzo, al Cinema Trevi di Roma si svolgerà un programma di proiezioni che ricordano l’attività dell’artista nell’ambito del gruppo Fluxus, e offrono una visione della densità della sua pratica. John M Armleder sarà presente per confrontarsi con il pubblico, insieme ad Andrea Viliani, direttore del museo MADRE di Napoli, Lionel Bovier, direttore del museo MAMCO di Ginevra, e Samuel Gross, head curator dell’Istituto Svizzero di Roma.

Con il supporto della Galleria Massimo De Carlo. In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia.

«Nelle neo-rinascimentali sale di gala di Villa Maraini, sede dell’Istituto Svizzero di Roma, John M Armleder si prende gioco delle nostre aspettative pittoriche e decorative. Tra il distaccato e il divertito, declina una serie di motivi negli spazi lasciati liberi dai colorati eccessi architettonici di  fine Ottocento. Il pubblico individuerà facilmente due nature morte, un memento mori, una scena di genere con ballerine, una rappresentazione di costellazioni celesti, un lampadario caduto a terra, l’evocazione di una tappezzeria e una serie di specchi, mentre su due tramezzi dichiaratamente  finti che fanno da contrappunto al ritmo delle architetture, si dispiegano due pitture murali e due enormi tele color nero e bronzo.
La mostra permette di leggere i continui funambolismi tipici di John M Armleder che, seppure desiderando di “farla finita con le croste”, rimane comunque pervaso da questioni che riguardano la pittura. Lui che ha cercato, tramite Fluxus, una suprema attivazione dei protocolli della tradizione pittorica, che ha amplificato il sogno moderno rivelandolo nelle sue forme più diffuse e domestiche. L’artista che ha collegato, con delicatezza e humour, gli stupori classici all’enunciato di un’astrazione radicale, ci trascina ancora una volta in un allegro rimescolamento di generi. Per accumulo, John M Armleder ci ricorda che nella storia delle forme tutto è, come in una vasta area di stoccaggio, a nostra disposizione e che questo spazio è anche nostro».
Samuel Gross