L’Istituto Svizzero presenta al cinema Trevi La meglio gioventù (360’, 2003) di Marco Tullio Giordana, un film che prende il nome da una raccolta di poesie di Pier Paolo Pasolini e narra gli ultimi quarant’anni della storia d’Italia visti attraverso gli occhi e le vicende di una famiglia nella quale convivono molte delle contraddizioni e delle problematiche di questo lungo periodo.

L’Istituto Svizzero offre ogni anno la possibilità a dodici giovani artisti e ricercatori dalla Svizzera di soggiornare a Roma per dieci mesi grazie al suo programma transdisciplinare di residenze “Roma Calling”. I residenti selezionati svolgono le loro ricerche a Roma e affrontano in parallelo campi di studio e sperimentazioni che superano i confini tradizionali tra le discipline scientifiche e pratiche artistiche. La residenza permette inoltre di approfondire la loro conoscenza dell’Italia contemporanea e di imparare o migliorare l’italiano, una delle quattro lingue nazionali svizzere.

In questo contesto, l’istituto vorrebbe dare ai suoi residenti l’opportunità di vedere, e al pubblico di rivedere, uno dei film più di rilievo degli ultimi vent’anni sulla storia italiana.

Dopo la proiezione della prima parte del film ci sarà un dibattito tra Sandro Petraglia e Stefano Rulli—sceneggiatori de La meglio gioventù—moderato da Domenico Monetti (Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale).

Un progetto dell’Istituto Svizzero, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
[Nell’ambito di questa collaborazione, l’Istituto programma anche serate di cinema svizzero. La prossima sarà il 31 maggio con una carte blanche a RITA productions (La mia vita da zucchina di Claude Barras) sempre al cinema Trevi.]

Sandro Petraglia 
Ha lavorato negli anni ‘70 come critico cinematografico per le riviste Cinema Sessanta, Ombre Rosse, La Rivista del Cinematografo, Sipario, e ha pubblicato tre saggi: ‘Pier Paolo Pasolini’ nel 1974, ‘Andrej Tarkovskij’ nel 1976 e ‘Nagisa Oshima’ nel 1977. Nel 1975, con Agosti, Bellocchio e Rulli ha dato vita a un gruppo di cinema indipendente, firmando in co-regia Matti da slegare e La macchina cinema. È oggi tra i maggiori scrittori italiani di cinema. Ha firmato, tra molti titoli: Bianca, La messa è finita, Il portaborse, Il ladro di bambini, Mery per sempre, Il muro di gomma, Il toro, Fiorile, La scuola, Pasolini un delitto italiano, La tregua, La mia generazione, Marianna Ucrìa, La meglio gioventù, Le chiavi di casa, Romanzo criminale, Mio fratello è figlio unico, La ragazza del lago, Un giorno perfetto, La nostra vita, Educazione siberiana, Anni felici, Romanzo di una strage, Suburra. E, per la televisione, innumerevoli serie, tra cui: ‘La piovra’, ‘Felipe ha gli occhi azzurri’, ‘Don Milani’, ‘La vita che verrà’, ‘Compagni di scuola’, ‘Perlasca’, ‘Cefalonia’, ‘Le cose che restano’, ‘Volare’, ‘Braccialetti Rossi’.

Stefano Rulli
Sceneggiatore e regista. Ha vinto quattro David di Donatello per la migliore sceneggiatura: nel 1991 per Il portaborse, nel 2004 per La meglio gioventù, nel 2006 per Romanzo criminale e nel 2007 per Mio fratello è figlio unico. Nel 2005 ha vinto il David di Donatello per il miglior film documentario di lungometraggio con Un silenzio particolare. E‘ stato Presidente dell’Associazione 100autori, che rappresenta registi e sceneggiatori televisivi e cinematografici. Nel 2012 è stato eletto Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dal marzo 2017 è Presidente del Consiglio Superiore del Cinema e Audiovisivo del MIBACT.

Domenico Monetti 
Lavora alla Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia come programmer. È redattore di „Segnocinema“, collabora per „Cinecritica“ e „Blow up“. Ha curato diversi volumi sul cinema italiano e retrospettive cinematografiche alla Mostra del Cinema di Venezia, al Festival del Cinema di Roma e al Festival del Cinema di Torino.