Popular Helvetica, la rassegna dell’Istituto Svizzero di Roma dedicata al rapporto tra cultura popolare e musica, ritorna a settembre con due appuntamenti dal vivo che intendono riflettere sulle possibili evoluzioni del concetto di folk nell’era dell’informazione e delle connessioni globali.

Al centro della giornata del 23 settembre, è la musica che più di tutte può aspirare al rango di autentico folk degli anni 2000: quella elettronica. Ad esibirsi saranno due figure che ben ne rappresentano gli sviluppi più recenti, tra techno, house, groove sintetici e omaggi alle radici funk: lo svizzero Kalabrese, accompagnato dal suo ensemble con il progetto Rumpelorchestra; e l’italiana Carola Pisaturo, che presenterà un dj set pensato per l’occasione.

Il 25 settembre sarà invece dedicato a quelle realtà che, in maniera spesso eterodossa, stanno scompaginando la tradizionale dicotomia tra etnomusicologia di stampo accademico e ricerca “dal basso” sulle tradizioni: l’etichetta statunitense Sublime Frequencies ha intrapreso da anni un originale percorso capace di sovvertire i cliché della cosiddetta world music; l’inglese Ghost Box rilegge il bagaglio tradizionale della antica Albione per restituirne una versione a metà tra fantasia e nostalgia vintage; la svizzera CSR si occupa invece di preservare il bagaglio delle musiche rurali alpine. I fondatori delle tre etichette si alterneranno in una serie dj set dal tardo pomeriggio fino a notte fonda, e verranno preceduti da due esibizioni live a metà tra folk e musica sperimentale: ad aprire, le improvvisazioni di Enrico Lenzin su strumenti tradizionali svizzeri come il Talershwingen dell’Appenzell; a seguire, la performance dellʼensemble acustico guidato da Cyrill  Schläpfer, fondatore della stessa CSR.

Popolar Helvetica_Live è una rassegna di concerti e live-set diviso in tre appuntamenti (23-25 settembre 2014;
30 novembre 2014) ed è parte della rassegna “Popular Helvetica – dalle tradizioni folk ai nuovi riti urbani”, curata da Francesco De Figueiredo e Valerio Mattioli per l’Istituto Svizzero di Roma.