06.04.2018

Reconstructed realities

Book launch, Roma

H18:00

Intro

Program

Biographies

Dates
06.04.2018
Location
Roma
Category
Book launch
Information

H18:00

Lo sviluppo delle tecnologie informatiche avvenuto negli ultimi due decenni ha portato alla nascita di nuove discipline, caratterizzate dalla coniugazione di attivitĂ  e metodologie di ricerca proprie delle hard sciences con quelle piĂč tradizionali di estrazione umanistica: il Restauro Virtuale.

Il Restauro Virtuale Ăš la disciplina che rappresenta l’insieme delle metodologie informatiche integrate di Computer Graphics, sia bidimensionali che tridimensionali, finalizzate alla restituzione di un bene archeologico, architettonico o artistico nella sua completa, o quasi, integritĂ . Il Restauro Virtuale puĂČ essere suddiviso in due filoni principali: la restituzione in 3D, basata sull’elaborazione di modelli tridimensionali, applicabile ad architetture, sculture, stucchi, reperti fittili o mobili, e la restituzione in 2D, fondata sull’immagine digitale (Image Based Processing) alla quale si possono ascrivere le pitture murarie (ma anche su tela o legno), i mosaici, i documenti e i materiali librari.

Il volume illustra il Restauro Virtuale delle superfici pittoriche e musive con numerosi casi studio attraverso i quali vengono illustrate tutte le tecniche necessarie, dal rilievo alla rappresentazione delle superfici decorate, dalle integrazioni delle lacune alla ricostruzione iconografica, seguendo i principi, i metodi e le regole del restauro reale, secondo l’assioma “restauro fisico per conservare e restauro virtuale per valorizzare: una metodologia in evoluzione”.

Massimo Limoncelli
Archeologo, insegna Archeologia Virtuale presso la Scuola Superiore ISUFI dell’Università del Salento e Tecniche di Modellazione Digitale-Computer 3d presso l’Accademia i Belle Arti di Lecce. Partecipa ad attività di scavi e restauri con istituti di ricerca italiani (CNR-Ibam, Università del Salento, della Calabria, Bari, Napoli, Venezia) e stranieri (Deutsches Archaologisches Institut Rom, Universitat Zurich, Institute of Fine Arts di New York, University of Texas); ha condotto attività di ricerca in Archeologia Virtuale nel Mediterrraneo , in particolare a Hierapolis di Frigia (Turchia), Dime (Egitto), Leptis Magna (Libia), Nabeul (Tunisia), Roma, Selinunte e Metaponto.

Martin Mohr
Ha studiato archeologia classica, storia antica e storia medievale all’UniversitĂ  di Zurigo. La sua tesi di dottorato “Die Heilige Strasse – Ein ‘Weg der Mitte?’ Soziale Gruppenbildung im Spannungsfeld der archaischen Polis” fu svolta presso l’Istituto Archeologico dell’UniversitĂ  di Zurigo tutelata dal Prof. Em. Dr. Hans Peter Isler e il Prof. Dr. Erich Kistler. Dal 2010 Ăš docente al Dipartimento di Archeologia Classica dell’UniversitĂ  di Zurigo e Visiting Professor al Dipartimento Culture e SocietĂ  dell’UniversitĂ  degli Studi di Palermo e al Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’UniversitĂ  di Firenze. Dal 2012 Ăš responsabile scientifico degli scavi di Monte Iato e Spina svolti dall’UniversitĂ  di Zurigo sotto la direzione del Prof. Dr. Christoph Reusser.

Norbert Zimmermann 
Ha studiato archeologia tardo antica e cristiana, storia dell’arte e filologia italiana a Bonn, Roma e Monaco di Bavaria. È stato senior researcher all’Istituto per la Cultura Antica dell’Accademia delle Scienze a Vienna, ed Ú  membro dello staff scientifico della missione archeologica austriaca a Efeso. Dal 2014 Ăš direttore scientifico dell’Istituto Archeologico Germanico a Roma. Tra i suoi interessi scientifici sono la cristianizzazione del mondo antico, la pittura romana e paleocristiana, l’arte funeraria e l’abitare nel mondo antico. Da anni sta applicando metodologie digitali avanzate come 3D Laser scanning, per esempio nelle catacombe romane o a Efeso.

Programma

1. Introduzione e presentazione del libro “Virtual Restoration. Paintings and Mosaics”: Giulia Bordi e Norbert Zimmermann

2. “Ricostruire il passato: il progetto di Archeologia e Restauro Virtuale a Monte Iato (PA)”: Massimo Limoncelli e Martin Mohr

3. Discussione e conclusioni

4. Aperitivo