Lo stato dello Stato
Confini del Diritto
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Confini del Diritto
con
Antonio Negri
Pierangelo Schiera
Giacomo Marramao
12 marzo 2015, ore 17.30
Esc Atelier Autogestito
È da circa un secolo che il pensiero politico e giuridico europeo riflette sulla crisi dello Stato. Negli anni Venti, giuristi come Carl Schmitt e Santi Romano, tentarono di restituire allo Stato la necessaria profondità storica, contro la tendenza dominante nelle scienze sociali che lo confinava nel campo strettamente giuridico e politologico. Lo Stato, in quanto ordinamento concreto, prodotto dell’attività sociale dell’uomo, andava riportato con i piedi per terra, assumendone il suo carattere relativo e variabile.
La crisi di cui si discuteva allora era riferibile a una specifica forma della statulità, lo Stato liberale di diritto. Il tentativo di far coincidere, senza residui, legalità e legittimità, di spoliticizzare la società, veniva messo radicalmente in discussione dall’irruzione delle masse nel campo della politica. Più avanti nel tempo, molte altre volte il tema della crisi dello Stato tornerà a essere centrale, sotto varie declinazioni: lo Stato sociale, lo Stato regolatore, lo Stato minimo, lo Stato nazione.
Oggi, la crisi dello Stato sembra avere assunto una tale intensità da spingere molti a mettere in discussione la stessa autonomia della sua forma e delle sue funzioni. Piuttosto che attestarci su tale constatazione, ci sembra molto più interessante chiederci cosa lo Stato sia diventato, indagando a fondo la sua disarticolazione e mettendo in campo un’analisi più complessa che ponga l’accento sulla sua “porosità”. Partendo dall’ipotesi che siamo dinnanzi a uno Stato “disaggregato”, si tratta perciò di cogliere le sue ambivalenze. Valutare la rilevanza dei processi di statalizzazione in un paesaggio profondamento mutato e le modificazioni della sovranità al di là dello Stato, è più che mai indispensabile.
Giacomo Marramao è docente di Filosofia politica e Filosofia teoretica all’Università di Roma Tre e direttore scientifico della Fondazione Lelio e Lisli Basso. Nel corso degli anni Settanta il suo lavoro ha messo a confronto il marxismo europeo degli anni Venti e Trenta con le analisi schmittiane delle trasformazioni del concetto di politico. Dialogando con la scuola di Francoforte, ha inoltre proposto una rilettura della modernità in chiave genealogico-simbolica.
Antonio Negri ha insegnato Dottrina dello Stato all’Università di Padova e in molte altre prestigiose università europee. Dopo l’esilio in Francia, Negri si è affermato come uno degli intellettuali più influenti nel dibattito contemporaneo. I suoi lavori su Marx, Machiavelli e Spinoza, sul potere costituente e sulle trasformazioni della forma Stato, alcuni dei quali scritti in prigione, hanno aperto nuovi campi di ricerca a livello globale.
Pierangelo Schiera è professore emerito di Storia delle dottrine politiche all’Università di Trento e professore onorario alla Humboldt-Universität di Berlino. È tra i fondatori dell’Istituto Storico Italo-Germanico di Trento. Dal 1997 al 2001 è stato direttore per “chiara fama” dell’Istituto italiano di cultura di Berlino. Tra i suoi principali interessi di ricerca la formazione e le trasformazioni dello Stato moderno, la storia dell’amministrazione, la storia costituzionale tedesca.
Video integrale della conferenza
Intervista a Francesco Brancaccio
Intervista a Giacomo Marramao
Intervista ad Antonio Negri
Intervista a Pierangelo Schiera