Il 25 novembre 2016 l’Istituto Svizzero di Roma organizza un workshop internazionale che riunisce ricercatori ed artisti, per una discussione pubblica attorno all’evoluzione della termine “performance” e del concetto di “performativo” nell’arte e nella critica contemporanea. Il programma comprende interventi di Davide Fornari (ECAL, Losanna – ex borsista ISR), Luca Greco (Université de la Sorbonne Nouvelle), l’artista Suzie Léger (Vienna, New York), Claude Rosental (EHESS, Parigi) e Philippe Sormani (Istituto Svizzero di Roma).

L’artista e performer Andrea Fraser, in un recente saggio (Fraser 2014), critica il successo globale della parola “performance”, passato dall’indicare un particolare genere di interventi dentro e contro l’arte contemporanea, a termine privo della sua specificità originaria. Oggi, praticamente ogni produzione culturale – sia nell’arte, nel design, o persino nella scienza e nella tecnologia – sembra essere caratterizzata dall’aspetto “performativo”. Al contrario, Fraser propone le sue performance artistiche come problematizzazioni dei riti che costituiscono il nostro mondo sociale, incluse le sue realtà istituzionali.

Questo workshop di ricerca prende spunto dalla critica della Fraser e dalla sua proposta alternativa per realizzare due obiettivi: primo, rivisitare le nozioni, le pratiche e i paradossi della performance nell’arte contemporanea e nella scienza; secondo, riflettere sulle molteplici connessioni tra il dibattito filosofico, la teoria dell’arte, e gli interventi culturali.

Il sottotitolo allude a una semplice idea, cioè che le performance hanno un particolare potenziale legato alla conoscenza poiché chiamano in causa “al primo sguardo” (sights), invitano ad una “seconda occhiata” (looks), e successivamente aprono molteplici strade per la “critica” (critiques). Per discutere questa idea e gli argomenti ad essa collegati, il workshop riunisce studiosi e performer sia dalla Svizzera che dall’estero, insieme ai borsisti dell’Istituto Svizzero di Roma, sia artisti che ricercatori.