06.06.2016

L’immaginazione interattiva

Conferenza, Roma

Introduzione

Dates
06.06.2016
Location
Roma
Category
Conferenza

L’immaginazione interattiva
Convegno interdisciplinare di Filosofia co-organizzata con la Facoltà di Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma

L’interattività è uno degli effetti più notevoli della crescente penetrazione delle tecnologie digitali nella nostra vita. Si tratta di un fenomeno complesso che è bene affrontare, per cominciare, evidenziandone due aspetti interconnessi. In un primo senso (Interattività ambientale) l’interattività designa, in generale, l’intervento trasformativo che l’azione dell’uomo esercita, grazie a una tecnica, sull’ambiente con il quale “interagisce”.
In un secondo senso (Interattività cooperativa), l’interattività riguarda la cooperazione, tecnologicamente mediata, tra individui e la sua capacità di conseguire risultati non riconducibili alla semplice sommatoria di apporti singoli (è il caso tipico del crowdsourcing).
Da un punto di vita antropologico entrambi i fenomeni si riferiscono a pratiche adattative che l’animale umano ha saputo condurre a un livello molto alto di complessità. La riflessione filosofica, da parte sua, ha messo in evidenza che ciò è stato possibile in quanto l’origine dell’interattività, in entrambi i sensi, va riferita a una peculiare prestazione della nostra “immaginazione”. Essa va riferita, più precisamente, all’attitudine dell’immaginazione a ispezionare il dato ricevuto dai sensi in una forma sintetica e inferenziale (vale a dire: a estendere il dato aggiungendovi qualcosa che non appartiene al dato stesso e a integrarlo in modo ipotetico), e a condividere sistematicamente, anche in forma linguistica, i risultati di questa ispezione complessa. Detto altrimenti: i due modi d’essere dell’interattività non potrebbero sussistere senza riferirsi a qualcosa come un’immagine – all’origine interna e privata, ma certamente esterna e pubblica nella sua funzione – nel senso più ampio dell’espressione: uno schema, un programma d’azione, un’ipotesi previsionale, una regola di funzionamento, un progetto.

Se assumiamo il fenomeno dell’interattività sotto il profilo filosofico appena presentato, bisogna ammettere: a. che esso risulta ancora poco chiarificato nelle sue implicazioni più importanti (in particolare nella sua relazione con l’immaginazione, con le immagini e con il linguaggio); b. che queste implicazioni possono gettare nuova luce sugli aspetti creativi dell’interattività e in particolare sulla sua capacità di coordinarsi in modo efficace e spregiudicato con le risorse tecniche disponibili, aprendosi a diverse funzioni: non solo quelle cognitive e cooperative già richiamate ma anche a funzioni che riguardano l’identità personale e i processi di individuazione.
Il convegno aspira a raggiungere elementi di maggiore chiarezza su entrambi i piani: le implicazioni filosofiche e le potenzialità creative di quella che si può definire come una “Immaginazione interattiva”.

Quanto al primo piano, si può supporre che la capacità dell’immaginazione di interagire con il mondo esterno (Interattività ambientale) vada considerata come il principale fattore del tipo di conoscenza e del tipo di tecnologia specifiche dell’essere umano. Questa tesi percorre come un filo rosso (o come un fiume carsico) l’intera storia del pensiero occidentale e si cristallizza in alcuni paradigmi o svolte epocali – in Aristotele, in Kant, in Benjamin, nella fenomenologia – che si vorrebbero considerare in una nuova chiave: quella, appunto, di un’immaginazione interattiva.  D’altra parte, l’interattività ambientale possiede una relazione costante con l’interattività cooperativa, non solo sotto il profilo della conservazione e della condivisione dei risultati della prima, ma anche sotto il profilo dell’apprendimento e della progettazione. In tutti questi casi, le innovazioni introdotte dalle tecnologie digitali non possono essere sottovalutate.

Ciò, chiarito, i nodi che il convegno aspira a riesaminare sono:
1. La distinzione e sinergia problematica in Aristotele tra una concezione della phantasia come illusione e una concezione dell’immaginazione come funzione implicata nel giudizio pratico
2. Lo schematismo dell’immaginazione in quanto fondamento del carattere sintetico della conoscenza umana in Kant
3. L’intreccio di storicità e tecnicità nella percezione e nella produzione di immagini in Benjamin
4. Le caratteristiche e le funzioni dell’immaginazione dal punto di vista fenomenologico e scientifico considerando in modo particolare i problemi legati alla “mente estesa” e alla “mente incarnata”

Sullo sfondo di questa preliminare ricognizione multidisciplinare può emergere con chiarezza la domanda principale che il convegno intende affrontare: alla luce del carattere interattivo che va riconosciuto, in generale, a ciò che chiamiamo “immaginazione”, è possibile descrivere in modo più adeguato: a. i requisiti specifici dell’interattività resa possibile dalle tecnologie digitali e, b., l’ordine delle opportunità che essa tiene in riserva?
Per quel che riguarda la seconda questione il quadro che si presenta appare notevole in particolare per questo aspetto: che i più rilevanti esiti creativi dell’interattività digitale non si sono registrati tanto, come ci si sarebbe potuto attendere, nel territorio tradizionale delle arti quanto nel territorio di un’efficace azione cooperativa spesso congiunta con una precisa configurazione “politica” dell’interattività ambientale. Con l’espressione “politico”, infatti, si deve intendere proprio lo spazio di continua riorganizzazione, innanzitutto tecnica, degli ambienti che gli esseri umani abitano insieme (poleis) e delle regole con cui li governano. Ambienti, dunque, che ridefiniscono in modo significativo l’orizzonte del politico, della comunità e dei processi di individuazione che si articolano su questo sfondo.

Partecipanti
Francesco Antinucci, Adriano Ardovino, Massimo Blanco, Silvana Borutti, Bruno Capezzuoli, Mauro Carbone, Massimo Carboni, Giovanni Careri, Francesco Casetti, Stefano Catucci, Tito Cetroni,  Massimo De Carolis, Giuseppina Di Monte, Georges Didi-Huberman, Roberto Diodato, Paolo Fabbri, Richard Grusin, Daniele Guastini, Don Ihde,  Franco Lo Piparo, Geert Lovink, Roberto Maragliano, Andrea Molino,  Pietro Montani, Linda Palmer, Domenico Parisi, Antonino Pennisi, Isabella Pezzini, Andrea Pinotti, Antonio Somaini, Bernard Stiegler, Silvano Tagliagambe, Valentina Valentini, Stefano Velotti, Peter Weibel, David Weinberger

Il convegno si svolgerà in lingua italiana e inglese, con servizio di traduzione simultanea. La partecipazione è libera.